DI GlOSEFFO PETRUCCI. I0>^
scogli magnetici,son tirati a viva forza da quei gran monti ; perlaqual
cosarestando le navi disfatte, e rotte predo di que'scogli eiperimenta-
no i passaggieri inevitabili ruine : per evitar questi danni gli abitanti
di quelle parti, soggiunge il sopraddetto Autore, soglion fabricar le na-
vi colli chiodi di legno ; or chi udì mai simili a questi
Sogni d'insermi , e sole di Romanzi.
Ma torniamo al discorso. Il Signor Francefco Redi nel suo dottissìmo,
e famosissimo Libro dell' Esperienze intorno alla generazione de gli insetti,
volendo sodisfar' alla curiosità di quegli , che son desiderost sapereirt
qual modo il Ragno stenda da un termine all' altro i capi della sua tela,
essendo privo d'ali da poter volare ; perchè non ebbe tempo di farne
l'osTervazione , adduce in primo luogo l'autorità di Tommaso Mouseto , il
quale porta credenza, che i ragni saltino, e che si lancino da un luogo
all' altro ; conferma l'opinione di quello con un raccanto fattogli da
un Signor Grande, che mentre egli viaggiava, un ragno distese i fili della
sua tela da un lato all' altro, d'un (portello della carrozza, la quale esfen-
dosi fermata, quel ragno inprovisamente sì lanciò sui capello d'un Ca-
valiere, che venendo da un' altro cammino a quella carrozza s'auvicina-
Va ; dal qual rapporto n'inferisce la credibilità verso dell' opinione del
Mouseto, ogni qualvolta però favelli di qualche picciolo salto.
Insecondo luogo porta ciò gli fu detto da un amico , che egli vide un
giorno due ragni, che attaccati al lor filato, pensolavano da' rami di due
alberi, non molto lontani ; ed in oltre osservò, che si lanciarono l'uri
contra l'altro, ed elTendosi aggavignati per l'aria annodarono insieme i
lor fili, ed amendue d'accordo si misero a tessere una gran tela.
Oltre di ciò espone il sopraccitato Signor Rediun suo parere, ed è, che
quando simili tele si rimirino distese tra gli alberi non puoco fra di loro
vicini, sia slato più tolto lavorio casuale, che virtù propria dei ragni, cioè
che dando ciondolone da un ramo d'albero il ragno, appiccato al suo (la-
me, sia slato dal veij^o trapportato nell' albero più vicino, e che in quella
guisa abbia principiato a ordire il suo lavoro.
Per corroborazione di queslo apporta l'autorità del dottissimo Padre
Giuseppe Blancano della venerabile Compagnia di Giesù, il quale ne suoi
stimatilTimi Commentarj sopra le cose Matematiche scritte d'AriJlotelc asfer-
ma per provata da lui, e più volte riprovata esperienza, che il filo del ra?
gno non è un semplice filo, e pulito ; ma ramoso, e sfilacciato, o per me-
glio dire, che egli è un filo, dal quale anno origine molt' altri sottìi jssimi
fili, che per la loro innata leggierezza, quasi galleggianti nell' aria, per
ogni verso s'estendono ; e s'auviene che il capo di un di quei fili rras-
versali si intrighi tra rami di qualche albero vicino , incontanente
O per
scogli magnetici,son tirati a viva forza da quei gran monti ; perlaqual
cosarestando le navi disfatte, e rotte predo di que'scogli eiperimenta-
no i passaggieri inevitabili ruine : per evitar questi danni gli abitanti
di quelle parti, soggiunge il sopraddetto Autore, soglion fabricar le na-
vi colli chiodi di legno ; or chi udì mai simili a questi
Sogni d'insermi , e sole di Romanzi.
Ma torniamo al discorso. Il Signor Francefco Redi nel suo dottissìmo,
e famosissimo Libro dell' Esperienze intorno alla generazione de gli insetti,
volendo sodisfar' alla curiosità di quegli , che son desiderost sapereirt
qual modo il Ragno stenda da un termine all' altro i capi della sua tela,
essendo privo d'ali da poter volare ; perchè non ebbe tempo di farne
l'osTervazione , adduce in primo luogo l'autorità di Tommaso Mouseto , il
quale porta credenza, che i ragni saltino, e che si lancino da un luogo
all' altro ; conferma l'opinione di quello con un raccanto fattogli da
un Signor Grande, che mentre egli viaggiava, un ragno distese i fili della
sua tela da un lato all' altro, d'un (portello della carrozza, la quale esfen-
dosi fermata, quel ragno inprovisamente sì lanciò sui capello d'un Ca-
valiere, che venendo da un' altro cammino a quella carrozza s'auvicina-
Va ; dal qual rapporto n'inferisce la credibilità verso dell' opinione del
Mouseto, ogni qualvolta però favelli di qualche picciolo salto.
Insecondo luogo porta ciò gli fu detto da un amico , che egli vide un
giorno due ragni, che attaccati al lor filato, pensolavano da' rami di due
alberi, non molto lontani ; ed in oltre osservò, che si lanciarono l'uri
contra l'altro, ed elTendosi aggavignati per l'aria annodarono insieme i
lor fili, ed amendue d'accordo si misero a tessere una gran tela.
Oltre di ciò espone il sopraccitato Signor Rediun suo parere, ed è, che
quando simili tele si rimirino distese tra gli alberi non puoco fra di loro
vicini, sia slato più tolto lavorio casuale, che virtù propria dei ragni, cioè
che dando ciondolone da un ramo d'albero il ragno, appiccato al suo (la-
me, sia slato dal veij^o trapportato nell' albero più vicino, e che in quella
guisa abbia principiato a ordire il suo lavoro.
Per corroborazione di queslo apporta l'autorità del dottissimo Padre
Giuseppe Blancano della venerabile Compagnia di Giesù, il quale ne suoi
stimatilTimi Commentarj sopra le cose Matematiche scritte d'AriJlotelc asfer-
ma per provata da lui, e più volte riprovata esperienza, che il filo del ra?
gno non è un semplice filo, e pulito ; ma ramoso, e sfilacciato, o per me-
glio dire, che egli è un filo, dal quale anno origine molt' altri sottìi jssimi
fili, che per la loro innata leggierezza, quasi galleggianti nell' aria, per
ogni verso s'estendono ; e s'auviene che il capo di un di quei fili rras-
versali si intrighi tra rami di qualche albero vicino , incontanente
O per