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Ripa, Cesare; Castellini, Giovanni Zaratino [Hrsg.]
Iconologia di Cesare Ripa ...: divisa in tre libri ne i quali si esprimono varie imagini di virtù, vitii, affetti, passioni humane, arti ... — Venedig, 1645

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https://doi.org/10.11588/diglit.3278#0307
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Libro Secoado

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ICONOLOGIA
DI CESARE RIP
LIBRO SECONDO-
G A G L I A R D E Z Z A



ONNA di maturoaspettcma
vagojdi villa propottionata » e
siletta» sarà di leggiadro habico
vestita, coronata di amaranto,
& tenga con ambe le mani vn
rame di oliuo con li Tuoi fratti»
& Copra à detto ramo vi sarà vn sauo di mele
con alcune api •
L'Amaranto è vna spica perpetua» la quale
suor dell'vso de gl'altri fiori, lignifica stabilità9
Gagliardezza» e conseruationcper la partico-
lare qualità sua di non immarcimgiamaij&di
Har sempre bella,» Oc di verno quando sono
mancati gl'altri fiori* solo tenuta nell'acqua si
ssinuerdisce» però li popoli di Tenaglia asfret-
ti dall'oracolo Dodoneoà far ogn'anno l'è-
spiationialsepolcrodi Achille,come si scriue,
pprtauano dell'amaranto, accioche mancan-
do gl'altri fiori quello, che ptestosi rìnuerdi-
sca,suiTeindisesa della loro diligenza, coro-
nandoli con elso la teda nel fare robiationi.
Per quello è detto fiore immortale» Se si dedi-
ca alla immortalità col ramo d'oliuo,& i! fauo
di mele allude à quella risposta, che fece Dio-
gene Cinico ad alcuni»che gli dimandarono
in che modo si poterleRallungare il filo della
vitahumana. Dicesiero, che le parti interiori
si doueuaiao irrigar di mele, Oc l'eCteciore vn-
gerle con l'olio, 6c voteua intendere costui
rotto oscurità,come era il solito suo che per
viueresano,& gagliardo bisogna Ilare eoo il
core allegro, & pieno di dolci, & suaui pen-
sieri continuamente» & per Io corpo hauer la
commodità necellaria tenendolo in e.ricreino,
accioche tronsia consumato, e guadato dal-
l'otio: ma aiutato»& consoJidaro . Dice oltre
à ciò Atheneo,che chi vsa li cibi conditi con
il mele, viue molto più di quelli, che viario li
cibi coraposti di cose sorti.Ec in quello ptopo-
sito adduce resiempio di alcuni popoli detti


Cimei, nell'Isola di Cor sica» li quali viueuano
lunghissimo tempo,perche si pasceuano di ci-
bi dolci,e cóposti di mele. Et Diefane5ilquale
scrisse dell'Agricoltura, asserma, che il cibo dì
mele vsato di contirìuo, non solo sa giouamé*
tograndissimo alla viuacità deH'mte{letto:ma
conserua ancora lì sensi (ani, & interi..
G E L O SI A.
^Qnnacon vna velie di turchino à onde»
dipinta tutta d'occhi, e d'oiecchie» con
l'ali alle spalle, con vn gallo nel braccio Ani-
dro, de nella delira mano con vn mazzo di
spine.
Gelosiaè vna passione,& vn timore» cheta
che il valore della virtù, ò de' meriti ahrui,su«
perando le qualità virtuose di chi ama, non le
tolga la posiessione delia cosa amata.
Dipingesi la Gelosia col gallo in braccio»
perche quell'animale è gelosissimo, vigilan-
te, dello, 8c accorto.
L'ali lignificano la preiìezzajSc velocità de*
suoi variati pen sieri.
Gli occbi,& orecchie dipinte nella velia si-
gnificano l'assidua cura del geloso di vedere»
& intendere sottiìmente ogni minimo atto,Sc
cenno della persona amaca da lui» però diiTe il
Tallo nuouo lume dell'età nolira in vn So*
netto»
Gelofo amante, apro mìll'occhi-.e mir$>
E miW orecchi, ad ogni suono intento» ..+
li mazzo ddÌQ spine dimostra isaftidij puri»
gentillìmi del geloso, che di continuo lo pun-
gono,non alttinsenti,chese sollerò spine acù-
tissimeJe quali per taleagione gli si dipingo*
no in mano;
, Gelo (la.
sOnna veftita nel modo sopradetto nella
delira mano reni vna piata di helitropio


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