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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0062
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Capo IV. - « Missio Apos/o/oruw

rassomiglia perfettamente a quello dei tre altri monumenti.
Agli angoli si vedevano i principi degli apostoli; Pietro è
ancora riconoscibile, Paolo distrutto dal petto in su. Ai piedi
dì ambedue un fascio di volumi.

La scena è quindi scomposta nelle sue parti costitutive,
e queste sono distribuite nei tre campi: Cristo in quello cen-
trale, Pietro e Paolo agli angoli; solo il monte fa venire in
mente la missio degli apostoli.

Nelle testate si vedono « gryphi cantharos custodientes » ';
essi sono seduti sulle zampe posteriori. I « canthari » hanno
forma di anfore. Ritroveremo codesto motivo preso dall'arte
classica ancora qualche altra rara volta (secolo iv).

7.-Sarcofago del Museo di Avignone.

Il sarcofago {tav. XXXVII, 5), proveniente senza dubbio
da Arles, fu preparato per una donna effigiata in atteggia-
mento d'adorante nel centro. Ivi si stacca da una nicchia
arcuata la bella figura di Cristo giovane, col piede sinistro

sopra il monte, molto ridotto ; nella sinistra tiene la croce,
facendo colla destra il gesto oratorio. DÌ contro alla donna un
fascio di volumi, che si ripete nelle due estremità accanto ai
principi degli apostoli acclamanti; la figura di Paolo è intiera,
quella di Pietro mutilata alla fronte.

Il coperchio, troppo lungo, non appartiene al sarcofago.
Esso mostra la cartella vuota nel centro e, allato, i busti dei
due defunti innanzi alle solite tende, sorrette, come la cartella,
da putti alati; agli angoli, finalmente, è ripetuto il busto
d'un giovane santo, in cui il de Rossi riconobbe s. Genesio,
il martire di Arles.

E. Le Blant pubblicò del sarcofago una fotografia in
iscorcio, con un commento in gran parte sbagliato, pren-
dendo la defunta per « l'emorroisse ou cananéenne» e i prin-
cipi degli apostoli per « prophètes ou patriarches acclamant
celui dont ils ont prédit la venue»\ Il Garruccì spiegò
bene l'adorante quale « una pia donna che si è preparato il
sepolcro »3. La sua copia è però inesatta per la testa di Paolo
che ha capelli folti (secolo iv).

CAPO V.
CRISTO FONTE DELLA DOTTRINA SACRA.

Volendo dare un rilievo speciale al fatto che gli apostoli
insegnavano «veritatem, h. e. Dei Filii doctrinam », per va-
lermi delle parole di s. Ireneo ', gli artisti misero tutto l'im-
pegno nel mostrare Cristo come dottore. Le sculture di tale
contenuto appartengono tutte all'èra della pace. Numerose
sono quelle che rappresentano ìl Signore in atto di insegnare
agli apostoli; meno spesso Io vediamo come dottore isolato.
Alle prime daremo quindi la precedenza.

§ I. - Cristo dottore degli apostoli.

Le sculture che mostrano Cristo dottore degli apostoli
si differenziano in un solo particolare dalle rappresentazioni
della missio: manca il monte, essendo ivi superfluo. Nel resto
ambedue le scene si rassomigliano perfettamente. Il gesto di
insegnare è quello solito, cioè il gesto oratorio. Un unico
monumento, il cui carattere è per di più molto ambiguo, ci
offrirà il gesto di praelegere: un sarcofago di Tarragona. La
scena effigiatavi è così singolare, che abbiamo preferito rele-
garne l'illustrazione alla fine, dandola quasi come un hors
d'oeuvre.

1. - Sarcofago del Museo di Arles.

Dì Cristo che insegna agli apostoli abbiamo una rappre-
sentazione di primo ordine sopra un sarcofago del Museo di
Arles, da molto tempo pubblicato. Ma, vista la sua impor-
tanza straordinaria, gli interpreti l'hanno trattato troppo
sommariamente, per non dir nulla degli errori commessi.
Nella nostra illustrazione avremo riguardo anche ai par-
ticolari (tav. XXXIV, 3).

Cristo è seduto sulla cattedra a spalliera rotonda e con alto
suppedaneo; egli fa colla destra il gesto oratorio e sorregge
colla sinistra un libro aperto, nelle cui pagine è scritta la for-
inola: DOMI[NVS LEGE|M DAT. Gli uditori - manca l'apo-
stolo delle genti - sono una ventina, dodici sul davanti, otto
nel fondo. I primi seggono, ciascuno sopra una sella castrensis
con spalliera in forma di delfini. Dieci hanno volumi chiusi,
aperti o semiaperti, due solamente libri aperti. Tanto i libri
quanto i volumi aperti contengono i nomi degli evangelisti:
contando da sinistra a destra, il secondo è MARJCVS, i! quinto:
MATTEVS, il nono: LVCANVS, l'undecimo: IOANNIS.
Quelli del fondo, tutti senza barba, sono un po' trascurati,

1 Questo particolare mi fu prezioso per ridentificazii
' Gaute, tav. Vili, 3, p. 38.
 
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