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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0177
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La lavanda dei piedi.

■ Pietro salvato dai flutti

CAPO VII.

RAPPRESENTAZIONI PIÙ RARE DI PIETRO.

Abbiamo riunito in un capitolo alcune rappresentazioni
di s. Pietro che s'incontrano più di rado nella scultura fune-
raria; dì due non esiste che un solo esempio.

Furono forse suggerite dal ciclo musivo, che ornava la
fronte dell'abside di S. Pietro e che, secondo la testimonianza
del Grimaldi, conteneva «molte scene»'. Codesto cielo fu
distrutto senza che nessuno si sia dato la pena non dico di
copiarlo, ma neppure di descriverlo.

corrisponde Pietro seduto, e al Cristo che si accinge a la-
vare i piedi dell'apostolo corrisponde il servo pronto a dare
acqua allo mani di Pilato. Tutti i sarcofagi relativi conten-
gono soltanto scene che si riferiscono a \ostro Signore e
a Pietro. Essi appartengono quindi alla classe di quelli che
offrono un parallelismo fra Cristo e il suo vicario. I due
sarcofagi romani giunti sino a noi non sono finiti; nei due
altri la scena della lavanda e distrutta.

§ I. - La lavanda dei piedi.

La lavanda dei piedi è di buon'ora entrata nella liturgia
battesimale \ Al contrario essa manca fino ad oggi nella pit-
tura cimiteriale; e nella scultura ha soltanto quattro esempi,
due romani e due gallici (tavv. XII, 4 e 5; XVI, 2; CXXI, 1).
Due altri romani non esistono più: l'uno del Vaticano, l'al-
tro della Basilica Aposiolorum (tavv. XX, 5; XVI, 1). Tutti
provengono da sarcofagi a colonne ed occupano sempre il
medesimo posto: la prima nicchia a sinistra. Perciò non v'ha
dubbio che tutti dipendono da un tipo comune.

La composizione, come di consueto, molto chiara, rap-
presenta il momento che è rilevato anche dalla Scrittura
sacra, quando cioè il Signore si accinge a lavare i piedi
di Pietro: egli sta in piedi, veste la sola tunica ed ha un
asciugamano sulla spalla sinistra, pendente in avanti; Pietro,
seduto, apre le braccia in atto di preghiera, come se volesse
d re: «Domine, non tantum pedes meos, sed et manus et
caput (mini lava) »\ Tra le due figure si scorge nel fondo
un apostolo, e in terra è posto un catino pieno d'acqua, indi-
cata una volta da linee ondulate.

Cosi si presenta la scena su tutti e quattro i sarcofagi.
Qualche variante offrono soltanto i particolari, specialmente
la sedia di Pietro e il rialzo su cui la sedia è collocata. Quella
è senza spalliera ed ha gambe in forma dì corna incro-
ciate; in due casi essa non è indicata affatto. Il rialzo ha la
forma di suppedaneo; in due casi, l'uno romano, l'altro gal-
lico, è ornato a modo di cancello, prova, questa, che i modelli
romani furono pure qui fedelmente imitati dagli artisti di
Arles. L'imitazione sì estende anche ai singoli soggetti
delle fronti; basta guardare le tavole XII, 4 e 5, e XVI, 1 e 2.

Siccome la lavanda dei piedi precede immediatamente
la Passione, non è da meravigliarsi di trovarla sempre quale
riscontro della condanna di Cristo nel pretorio di Pilato.
Come tale sì presta difatti egregiamente: a Pilato seduto

' Wilmut, Mtaaiken «. Mtiferrìcn, I, p
-, pztìes ... multis historiìs lì. Pctri
1 WlLPERT, loc. cit., I, p. 225 SC)
s IOANN., 13, 9.

Apsidae

§ II. - Pietro salvato dai flutti.

Nel 1009 feci eseguire scavi nella tricora presso l'in-
gresso del cimitero di Callisto. Potei allora constatare con
grande probabilità che la tricora è identica con la veneranda
"basilica ubi deeollatus est Sixtus (II)"1. Nell'abside di
mezzo si rinvenne, ad una profondità di circa due metri,
un sarcofago privo di coperchio e da molto tempo aperto.
Per maggiore sicurezza, fu chiuso dentro un muro di basalto.
Lo trovammo aperto e interamente vuoto.

Il sarcofago è senza sculture. Ad esso apparteneva, se-
condo ogni apparenza, quel coperchio di cui gli scavi hanno
ridato tre pezzi. Dovendo restare nascosto a ogni sguardo, non
fu neppure terminato. I tre pezzi riuniti ci offrono una scena
finora unica nell'arte funeraria, e cioè Nostro Signore che
salva Pietro dai flutti '. La composizione è molto chiara e, in
sostanza, conforme al racconto bìblico''; ma la scultura, oltre
a non essere finita, è di conservazione pessima. Si vede a
destra una barca a vela con tre marinai, due dei quali re-
mano e uno, che sporge colla sola testa, si copre, per paura,
il viso colla mano. E questo un motivo preso dalle rappresen-
tazioni di Giona. Al di sopra della prua rimangono pochi
avanzi della personificazione del vento per indicare « ventum
validum ■•: il braccio destro con la conca marina e parte
delle ali.

A sinistra si svolge la scena del salvamento. Cristo col
volto giovanile e capelli boccolati, sta ritto sulle onde,
porgendo la destra a Pietro, che, immerso nell'acqua fino
alle cosce, stende le mani verso di Lui, per implorare soc-
corso. La scena è quindi tale da poter essere spiegata con
l'iscrizione da me ricomposta di quindici frammenti d'un
affresco di S. Saba, che rappresenta Io stesso soggetto:
[■;■] BNBA O KùpwC; ev TH 6AAACCH ■ 0P6r« tV x£oa
TU) AHO) n€IP(x): Dove il Signore porge nel mare la mano
a san Pietro. Nelle onde del mare burrascoso appaiono le

' WlLPERT, Die Papstgraber uni die Caciliengruft in der Katakombe in
li. Kallislus, Freiburg i. li., 1909, p. 83 segg.

■ WlLPERT, toc. cit., Uv. Vili, 1.

■ Matth., .4, 26-32.
 
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