Alberti, Leon Battista: I Dieci Libri De L'Architettvra Di Leon Battista De Gli Alberti Fiorentino ...: La commodità, l'utilità, la neceßità, e la dignità di tale opera [...] (Vinegia, 1546)

DE L'A R --,€ H * T E :T T V R 4.
quefto cipofsàno-AtcreM ucrtùe la Merita, quando auer*
rà, che queka i turbamenti de- s anima accheti e cacci di
noig qùcUa l'opera di natura e le ragioni apra e con noi
le partecipi. Le quali cose l'ingegnosa ignoranza, e U
mentéda la contagine del corpo mondano . pcrquesl*
pigliamo, loibeata uita,e,quafi a Dei douentiamo simili-
Aggùigniui qùeUo.che ri. buoni si conuiene,come uoglio"
M,e pontesici jjsert&uenir tenuti,cioè penfare,fluditt*
veiè mandare ad efsetto quelle ópere,che intedono tbuQ*
moàfhwmo esser debitóre , solleuando,aiutando inser-
mi,debph„abbandonat-i efimili,co usficio, benesicio^ ^
scricordia<. rxdeefferdem4eì.pontesicel'ejsercitio.p.
questc coseò à maggiori ò aminori pontefici pertinenti
Gabbiamo' à parlareicomincianio dai chioilri.Sono cffl
stri de rinehiuse perfonéicbe. nmmai riesconosenonstf
sé uengono nel tèmpio e ne le procesiioni. Altri no iti #"
sa rinchiufi che d'ogni tempo iti simo risiretti :{tann°
etiamdio in alcuni ina/chi in alcuni semine. Non lodo d*
l chioftri de le uerginistanó fuori deh città 3 ne che!1
facciano dentro biasimp.luiper la solitudine saranno^
no molefzate,ma s'alcuno u'entrerà,harrà egli più coV0
da Ucentia à la maluagia opera,nonu'ejsendo chi lo**&
ga,che ne la città, oue da mólti sia ueduto,e da lafa^
raggine ritratto Proueggafi in l'unó,et in l'altro che n°
uogliano eHefornicare,maJpectalmente, che n'oppiti110'
Per chechiudasiogniuiad'entrare, faccciauifilag^l
iia,che non uifi auicini alcuno per molarle , che non"
di biasimo notato.Non cosi debbono ejsere sorti gli w™
giamenti confieccati efofso, come que&o d'ogninto^
con alti 0* intieri muri si debbono cingere asfine che'1