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https://doi.org/10.11588/diglit.1427#0444
LI B R O IX. 212
wnì grauità & mete su, altri pìaceuolezz* e dilettoci
disfrangano di maniera, tutti che concorrano a gara ad
ornare V opera, ma non pojjòno gli uni scnz<t gli altri
conseruare la loro dignit^perche moftra.no li più uagbi
il loro Splendore hauendone appresso di meno ornati.
Guardisì di non prcuertire l'ordine de lineamenti. Pcr-
che fi mescolcrebbono li Corinthij con Dorici &loni-
ù-Dianfì ài ordine le sue parti,che non sìano interrot*
te ne consuse,ma pofìe ne i luoghi à quelli cowxeneuoli,
tenendo ugual misura tra lefiatue. corrijpondenti. E sa*
Unno sinalmente tutte le cosani furate,e congiunte con
linee cantoni,e accoramenti,non 4 caso, ma con certa e
asfinità ragione. Niojìrandcsi tali,cbeper le corone per
III Jpacìs,e per li saccia de l'opera dentro & di fuori
traseorra l'occhio suauemente, & con diletto, de le cose
limili & disilmili■■> uccio che non si tenga fatolloper
bauer mirato una ò due siate sé nonfiuolta da mtouo .ì
riguardare nel partirfì.Ecb'battendo bene coisiderato,
lontruoui intuita l'opra-alcuna disi'.guaglianzt, non
corri/sondente con ogmsuo numero À l'ornamento.Tai
c°/è con li modelli (ì di/porranno,& non solamétc quel--
1° che sarà di mefeiero ne i principimi etiàdio quando
n<l sabrkare sarà bisogneuole, acciò che apprettiamo il
tutto,e che cominciata l opera nonssiamo in dubbio,ua-
Hando pensiero ò cejfando disabricare , anzi conchiuso Come fi
«ppo noi il tutto gabbiamo le cose nccclsanc raccoltele amedano
yHasì in mano.dotale debbe essere il consiglio e gtudicio gli errori
te l'Architetto.Hon fa meftierì di narrare gli errori de cummefìi
tour atonia sludij l'Architetto che latto ino con lincilo, nelsabri
P'ombino,e squara.Edifichi 4 tempi conuencuoìi, er in= care.
D 4 terponendo
wnì grauità & mete su, altri pìaceuolezz* e dilettoci
disfrangano di maniera, tutti che concorrano a gara ad
ornare V opera, ma non pojjòno gli uni scnz<t gli altri
conseruare la loro dignit^perche moftra.no li più uagbi
il loro Splendore hauendone appresso di meno ornati.
Guardisì di non prcuertire l'ordine de lineamenti. Pcr-
che fi mescolcrebbono li Corinthij con Dorici &loni-
ù-Dianfì ài ordine le sue parti,che non sìano interrot*
te ne consuse,ma pofìe ne i luoghi à quelli cowxeneuoli,
tenendo ugual misura tra lefiatue. corrijpondenti. E sa*
Unno sinalmente tutte le cosani furate,e congiunte con
linee cantoni,e accoramenti,non 4 caso, ma con certa e
asfinità ragione. Niojìrandcsi tali,cbeper le corone per
III Jpacìs,e per li saccia de l'opera dentro & di fuori
traseorra l'occhio suauemente, & con diletto, de le cose
limili & disilmili■■> uccio che non si tenga fatolloper
bauer mirato una ò due siate sé nonfiuolta da mtouo .ì
riguardare nel partirfì.Ecb'battendo bene coisiderato,
lontruoui intuita l'opra-alcuna disi'.guaglianzt, non
corri/sondente con ogmsuo numero À l'ornamento.Tai
c°/è con li modelli (ì di/porranno,& non solamétc quel--
1° che sarà di mefeiero ne i principimi etiàdio quando
n<l sabrkare sarà bisogneuole, acciò che apprettiamo il
tutto,e che cominciata l opera nonssiamo in dubbio,ua-
Hando pensiero ò cejfando disabricare , anzi conchiuso Come fi
«ppo noi il tutto gabbiamo le cose nccclsanc raccoltele amedano
yHasì in mano.dotale debbe essere il consiglio e gtudicio gli errori
te l'Architetto.Hon fa meftierì di narrare gli errori de cummefìi
tour atonia sludij l'Architetto che latto ino con lincilo, nelsabri
P'ombino,e squara.Edifichi 4 tempi conuencuoìi, er in= care.
D 4 terponendo