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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0154
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ijo DELLA ARCHITETTURA
le la cosa in quella maniera : Cioè che altrimenti lìeno le habitationi ne 1
Città, & altrimenti quelle de la Villa per i privati: in amendue quelle, aitt*
menti debbono esser quelle, che si aspettano a Cittadini minuali, & altrimenti
quelle che s'aspettano a Cittadini più ricchi, conciolìa che i minuali murano
{blamente per loro neceslìtà , & i più ricchi murano per diletto , & latisfa'tio-
ne de deliderii loro. Ma noi racconteremo quelle cole, che la modeitia de olì
huomini savii approverà in qualunche sorte di edificii, & però mi pare da co.
minciare da le cole più facili. Le habitationi ne le Ville sono pia espedite jt
i Cittadini sono più inchinati a la spesa , a le Ville che dentro. Ma raccorcia,
mo prima brevilsimamente alcune poche cose, che giovano molto a principali
bisogni de le Ville , & son quelle . Bisogna fuggire 1' aria cattiva, & il terre.
no cattivo. Bisogna edificare nel mezo d'una campagna a le' radici del Monte
in luoghi che vi sieno acque, luoghi ameni, & paesi sanilsimi, & del paese in
la parte più sana . L' aria trilla, & mal sana dicono che cagiona si tutte l'al-
tre incommoditadi, (de le quali trattammo nel primo libro) si ancora selve
più folte, & massime piene di arbori, che hanno le foglie amare, conciosia
che l'aria in quel luogo non agitata né da Sole, né.da venti, vi diventa cm-
da, si ancora vi cagiona il terreno Aerile, & mal sano, dal quale a la fine sé
tu cercherai cavarne cosa alcuna , saranno selve. Io giudico che e' si debbo ria-
vere la Villa in que' luoghi, che sieno più convenienti a le case del Padrone
che sono dentro ne la Città. Dice Senofonte che a la Villa si vorrebbe poter
andare a piede, per fare esercitio, & tornarsene poi a cavallo: Et però non
sarà molto lontana da la Città, & la slrada non sarà né difficile né impedita,
ma atta, & accommodata a lo andarvi, & al farvisi portare , o di fiate, o di
verno, o voglia ciò fare per via di carretta, o da tuoi piedi , o forsè per Na-
ve , & fura molto a proposito , sé ella non sarà fuori di una porta de la Città
a te diseosto , ma de la più vicina, accioche tu polsa più commodamente, &
più espeditamente , senza troppo grande apparato di veltimenti , & senza tedi-
mon'ianza di tutto il popolo, & con la moglie, & con i figliuoli andare, &
tornare spelso da la Villa a la Città,. & da la Città a la Villa a tuo piacete.
Egli è cola conveniente bavere la Villa in que' luoghi, che andandovisi da mat-
tina i raggi di levante non ti dieno molefiia a gli occhi, & i raggi di ponente
da sera non dieno ne gli occhi a chi sé ne torna a la Città . Oltra di quello
debbe essere la Villa in quel luogo, che non sia abbandonato del tutto, non
abietto, non ignobile, ma tale che vi si habiti con speranza di ricorvi de la ro-
ba : Et allettati da la amenità de l'aria, & da la abbondantia de le cose, &
da la piacevolezza de la vita, & senza alcun pericolo. Né deve ancor elici
polla la Villa in luogo troppo celebrato , congiunto o a la Città , o a la via
maellra, o al porto, dove concorrino una infinità di Navilii ; ma sia poi»
commodamente , che non vi manchino di limili piaceri ; ma che non ve ne Ce-
no ancor tanti, che la tua famiglia sia troppo moleltata da la frequentia de »-
reslieri, che partano . Dicono gli Antichi che ne luoghi ventosi non si i"car;
bonchiano mai le cose , ma ne luoghi numidi, & ne le Vallate , che non vi
esalano i venti, vi accaggiono spesio limili difetti. Non mi piace già quello>
che e' dicono in tutti i luoghi, che la Villa si debbe edificare in modo che el-
la sia volta verso il levare del Sole mentre che è 1' equinottio . Conciolìa che
quelle cose , che si dicono de Soli, & de venti, è cosa manifella che si_ n,ura"
no secondo le regioni ; di maniera che non avviene, che sempre Greco sia KB"
gieri , ne i venti Australi mal sani in ogni luogo. Et diceva bene Celio Me*
co, che tutti i venti, che vengono dal Mare, sono più serrati, ma quel».?'
si levano di terra, son sempre più leggieri. Et giudico che si debbino fchjl* J
per amor de' venti, le prime foci de le Valli ; percioche in que' luoghi vi «■
ddi, lc

no i venti troppo freddi, sé e' vengono di notte , o e' sono troppo^
e' vengono di giorno, ribaldati da le troppe repercussìoni de raggi Solari

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