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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0399
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LIBRO DECIMO.

*55

ne porgono con certezza le acque molto sané, & eterne. Il contrario inter-
viene nella creta , che per esser troppo (pelsa , non ti dà acque ; ma mantie-
ne quella, che di fuori li viene. Nel sabbione si truovano molto Cottili , &
fangose ; & nel fondo fanno posatura . De la arzilla eseono acque leggieri, ma
più dolci che le altre; Del tufo più fredde; del tetreno nero più limpide. Ma
ne la ghiaia, sé ella sarà sciolta, o minuta, vi si caverà con speranza non
certa: Ma dove ella comincierà ad elTere serrata più a bado, non sarà speran-
za incerta il cavarvi. Ma trovatavi l'acqua, ove ella si sia, o ne 1' una, o
ne l'altra, sarà sempre di buono sapore. Et è manifello, che aggiuntoci la di-
ligentia de la arte, si cognosee quello luogo, sotto il quale è la vena; Et
ne insegnano in quello modo. Esiendo il Cielo sereno, ponti la mattina a
diacere a buon' hora col mento in terra, dipoi va riguardando per tutto il
paese allo intorno, sé in alcuno luogo tu vederai levarsi vapori di terra , &
ialire crespi in aria, come nel freddo inverno suol fare il fiato de gli huomi-
ni. Pensati, che quivi non manca l'acqua. Ma accioche tu ne sia più certo,
cava una fossa fonda, & larga quattro cubiti, & mettivi dentro intorno al
tramontare del Sole o un vaso di terra cavato di freseo de la fornace, o al-
quanto di lana sudicia, o un vaso di terra cruda, o un vaso di rame sozzo-
pra unto di olio, & cuopri con alsiceUe la fossa , & ricuoprila di terra : sé la
mattina dipoi il vaso sarà molto più grave , che non era prima , sé la lana sa-
rà bagnata, sé il vaso di terra cruda si sarà inhumidito, sé al vaso di rame vi
saranno gocciole attaccate, & sé una lucerna lasciatavi accesa, non harà consu-
mato troppo olio, o sé sattovi fuoco, la terra vi farà fumo, certamente non
vi mancheranno vene di acqua. Ma in che tempo si debbino far quelte cole,
non hanno ancora ben dichiarato; ma appresso gli Scrittori in alcuni luoghi
truovo quello. Ne' dì caniculari & la terra, & i corpi de li animali di-
ventano molto humidi, onde avviene, che in quei giorni gli alberi sotto le icor-
ze si inliumidiscono molto, per la esuberantia dell'umore; oltra quello in quel
tempo a gli huomini viene ssuito di ventre, & per la troppa Immettanone de'
corpi lon moleltati da spelse febbri, le quali in quel tempo logliono più che
il lolito haver forza. Teofr.isto pensa che le cagioni di quelte sieno, che allho-
ra tirano i venti Auftrali, che di loro natura sono numidi, & nebulosi . Anno-
tile afferma , che il terreno è forzato a mandare fuori i vapori mediante il
fuoco naturale, il quale è mescolato nelle viseere del terreno. Se quelle cose
sono cosi, sarebbono buoni quei tempi , ne quali quelli fuochi sono o più
gagliardi, o meno oppreiìati da la abbondanza dell' umore ; & quelli ancora ,
ne quali elso terreno non fusse però del tutto arido, & abbruciato . Ma io lo-
derò certamente quelli tempi; la Primavera ne luoghi lecchi, l'Autunno ne
luoghi ombrosi ; confermata adunque la speranza da quelle cose, che noi bab-
buino dette. Cominciamo a cavare per pozzi.
D'I cavare , & murare i Pozzi , & i condotti, & i Bottini.



C A P. V.

IL cavare de pozzi si fa in duoi modi : o e' si cava il pozzo giù per il di-
ritto del fondo, o e' si fa una folta per lo lungo; quelli che cavano i poz-
zi , alcuna volta portano pericoli, & quello accade o per il cattivo vapore,
che indi nasee, overo perche i lati del pozzo rovinano. Gli Antichi mandava-
no gli Stiavi condennati per qualche maleficio a cavare nelle cave de metalli,
ne quai luoghi per la pellilentia de la aria in breve tempo venivano consuman-
dosi. Contro a vapori ci è insognato, che noi moviamo di continuo l'aria,
& vi mettiamo lucerne ardenti, accioche sé il vapore per aventura è leggieri,
si consunù da le fiamme, & sé gli è grave, lubbino coloro che vi Hanno a
 
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