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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
I Dieci Libri Di Architettura — Rom, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0032
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LIBRO PRIMO

pura aria, che quelli , che si nudriscono di più grotta e umida; la
qual cosa si pensa, che fosse la cagione, perchè gli Ateniesi sò'P
sero di molto più acuto ingegno, che i Tebani. Noi conosciamo
che l'aria, secondo il sito e politura de' luoghi, ci pare ora di
una maniera, ed ora d' un' altra . Le cagioni delle quali varie-
tà , parte ci pare di conoscere, parte ci sono del tutto ascose
ed incognite per 1' osctira natura loro. Ma diremo prima del-
le cagioni manifeste, dipoi disputeremo delle più occulte, ac-
ciocché noi polliamo eleggere regioni comodissime, e in quel-
le vivere sanissiinamente. Gli antichi Mitologi chiamarono l'aria
Palladi, e quella ditte Omero, che era Dea e si chiamava Glatt-
ifpe, che lignisica aria pura, che di sua natura sia lucidillima.
Certo si vede chiaro queir aria essèr sanissima , la quale è pur-
gatissima e purislìma , e che colla villa li può facilmente pe-
netrare , lucidillima e leggierissima, e tutta sempre a un moda
e non varia . Per Io contrario affermeremo in quel luogo edere
aria perlifera dove liano ragunate continuamente grossezze di neb-
bie e di puzzolenti vapori, e che quali ti Aia sempre come un
certo peso sugli occhi , che t' impedisca la villa.
Che quelle cose iiffatte sieno nell' un modo o nell'altro, mi
penso io che accada da molte altre cagioni, ma più che da al-
cun' altra da' soli e da' venti. Né qui slaremo a raccontare quel-
le cose naturali, cioè in che modo i vapori per la forza del so-
le si levino dalle più intime e segrete parti della terra, e s'inal-
zino al cielo, dove radunati in gran moltitudine nell' ampislimo
spazio dell' aria o per la loro grandislìma mole, oppure, che ri-
cevendo i raggi del sole da quella parte , che inariditi si sono,
cadano, e col cader loro Ipingano 1' aria ed eccitino i venti, e
dipoi gittandolì da per loro nell' Oceano cacciativi dalla sete,
si tuffino , e bagnati finalmente nel mare e pregni di umore ,
aggirandoli nuovamente per 1' aria , stretti da' venti, e quali co-
nte spugne premute distillino e piovine a goccia a goccia rumo-
re,
 
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