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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0106
So LIBRO SECONDO
Fatti i mattoni, non vogliono che si mettano nelle fornaci,
prima che sieno secchissìmi ; e dicono che non sono seechi, sé
non a capo a due anni, e che si seccano meglio all' ombra che
al sole. Ma di quelli ancora sia detto abbastanza, sé già tu non
vi aggiugni, che gli antichi avvertirono, che a fare quelle ope-
re, che si chiamano lavori di terra , fra l'altre è eccellente la
terra Samia, l'Aretina e la Modeuese ; in Ispagna la Saguntea,
e la Pergamea in Alia. Né per elser breve lascerò indietro, che
tutto quello eh' io ho detto sin qui de' mattoni, il medesimo il
dee oiservare ne' tegoli per ì tetti , negli embrici e ne' condotti
e finalmente in ogni opera di terra cotta e di lavori di terra i
Abbiamo trattato delle pietre; rettaci a trattare della calcina .
CAPO XI.
Della natura iella calcina e del geff'o ; dell' ufo e ielle varie forti
loro, in che effe convengano infìeme, ed in che ejfe fieno
disferenti , e ii alcune altre cofe degne di memoria- ■
G Asone Censorino biasima la calcina, che si fa di pietre va-
rie, e non vuole che quella che si fa di selce sia buona ad
opera alcuna. Inoltre per fare calcina è inutile ogni pietra, che
sia esausta ed arida , che si disfaccia , e che nel cuocerla il
fuoco non vi trovi che consumare , come sono i tufi e le piètre
bigicce e pallide che sono predo a Roma ne' Fidenati, e ne'cam-
pi Albani, Bisogna a volere che la calcina sia lodata da quei che
sanno, che essa pesi il terzo meno di quel che pesò cruda . Oltre
di che la pietra ancora, che per natura è troppo sugosa o troppo
umida, si vetrifica di modo al suoco , che non è utile a farne cal-
cina . Plinio dice che la pietra verde, cioè il serpentino resisle
al suoco grandemente; ma noi sappiamo certo che il porfido
non solo non si cuoce per le fiamme, ma slando in una fornace
non
Fatti i mattoni, non vogliono che si mettano nelle fornaci,
prima che sieno secchissìmi ; e dicono che non sono seechi, sé
non a capo a due anni, e che si seccano meglio all' ombra che
al sole. Ma di quelli ancora sia detto abbastanza, sé già tu non
vi aggiugni, che gli antichi avvertirono, che a fare quelle ope-
re, che si chiamano lavori di terra , fra l'altre è eccellente la
terra Samia, l'Aretina e la Modeuese ; in Ispagna la Saguntea,
e la Pergamea in Alia. Né per elser breve lascerò indietro, che
tutto quello eh' io ho detto sin qui de' mattoni, il medesimo il
dee oiservare ne' tegoli per ì tetti , negli embrici e ne' condotti
e finalmente in ogni opera di terra cotta e di lavori di terra i
Abbiamo trattato delle pietre; rettaci a trattare della calcina .
CAPO XI.
Della natura iella calcina e del geff'o ; dell' ufo e ielle varie forti
loro, in che effe convengano infìeme, ed in che ejfe fieno
disferenti , e ii alcune altre cofe degne di memoria- ■
G Asone Censorino biasima la calcina, che si fa di pietre va-
rie, e non vuole che quella che si fa di selce sia buona ad
opera alcuna. Inoltre per fare calcina è inutile ogni pietra, che
sia esausta ed arida , che si disfaccia , e che nel cuocerla il
fuoco non vi trovi che consumare , come sono i tufi e le piètre
bigicce e pallide che sono predo a Roma ne' Fidenati, e ne'cam-
pi Albani, Bisogna a volere che la calcina sia lodata da quei che
sanno, che essa pesi il terzo meno di quel che pesò cruda . Oltre
di che la pietra ancora, che per natura è troppo sugosa o troppo
umida, si vetrifica di modo al suoco , che non è utile a farne cal-
cina . Plinio dice che la pietra verde, cioè il serpentino resisle
al suoco grandemente; ma noi sappiamo certo che il porfido
non solo non si cuoce per le fiamme, ma slando in una fornace
non