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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0367
DEGLI ORNAMENTI DE'TEMP]
HI
o come quella tazza di oro che Augusto pose nel tempio princi-
pale del monte Palatino con dentro una gran radice di cinnamo-
mo o cannella. À Termo in Etolia debellata da Filippo , dico-
no che vi erano ne' portici del tempio più di quindici mila pez-
zi di armi, e per adornare il tempio più di duemila statue , le
quali, secondo che racconta Polibio, surono tutte disfatte da Filip-
po, eccetto che quelle, nelle quali era o scritto il nome di-al-
cun dio , o/che rappresentavano qualche dio, e non era forsè da
considerarsi meno la gran quantità, che la varietà di sissatte co-
se . In Sicilia, dice Solino , vi furono alcuni che faceano le sta-
tue di sale , ed una, dice Plinio, ne fu fatta di vetro . Certa-
mente che limili cose sono rarissime ed oltre modo degne e fuor
della opinione della natura e degli ingegni degli uomini . Ma .
parleremo altrove delle statue. Mettonsi le colonne nelle mura,
e-si applicano ai vani.,, ma non col medesimo ordine che ne'por-
tici . Ho considerato ne' temp; grandinimi che, non avendo for-
sè colonne, che serviss'ero abbastanza a tanta grandezza di fabbri-
ca , dettero tanto diritto alle molse delle volte, die quella saet-
ta, che dalla sommità degli archi delle volte si tirava sino al
piano, incontro alle molle delle volte fosse un terzo più lunga
del suo mezzo diametro , la qual cosa ancora accrebbe bellezza
all' opera, perchè rilevandoli la volta alquanto più in alto, divie-
ne, per dir cosi, alquanto più agile ed . espedita . Né penso che
in quests^Iuogo sia da Iasciare indietro, che nelle volte le molle
, degli archi hanno ad avere oltre al mezzo diametro tanto di di-
ritto almeno, quanto ne tolgono gli aggetti delle cornici a co-
loro che stando nel mezzo del tempio alzano gli occhi all'insù.
CAPO
HI
o come quella tazza di oro che Augusto pose nel tempio princi-
pale del monte Palatino con dentro una gran radice di cinnamo-
mo o cannella. À Termo in Etolia debellata da Filippo , dico-
no che vi erano ne' portici del tempio più di quindici mila pez-
zi di armi, e per adornare il tempio più di duemila statue , le
quali, secondo che racconta Polibio, surono tutte disfatte da Filip-
po, eccetto che quelle, nelle quali era o scritto il nome di-al-
cun dio , o/che rappresentavano qualche dio, e non era forsè da
considerarsi meno la gran quantità, che la varietà di sissatte co-
se . In Sicilia, dice Solino , vi furono alcuni che faceano le sta-
tue di sale , ed una, dice Plinio, ne fu fatta di vetro . Certa-
mente che limili cose sono rarissime ed oltre modo degne e fuor
della opinione della natura e degli ingegni degli uomini . Ma .
parleremo altrove delle statue. Mettonsi le colonne nelle mura,
e-si applicano ai vani.,, ma non col medesimo ordine che ne'por-
tici . Ho considerato ne' temp; grandinimi che, non avendo for-
sè colonne, che serviss'ero abbastanza a tanta grandezza di fabbri-
ca , dettero tanto diritto alle molse delle volte, die quella saet-
ta, che dalla sommità degli archi delle volte si tirava sino al
piano, incontro alle molle delle volte fosse un terzo più lunga
del suo mezzo diametro , la qual cosa ancora accrebbe bellezza
all' opera, perchè rilevandoli la volta alquanto più in alto, divie-
ne, per dir cosi, alquanto più agile ed . espedita . Né penso che
in quests^Iuogo sia da Iasciare indietro, che nelle volte le molle
, degli archi hanno ad avere oltre al mezzo diametro tanto di di-
ritto almeno, quanto ne tolgono gli aggetti delle cornici a co-
loro che stando nel mezzo del tempio alzano gli occhi all'insù.
CAPO