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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0486
pio LIBRO NONO
a quelle da sinistra, le alte alle basse, le vicine alle vicine, le_j
eguali alle eguali egualmente convengano e corrispondano all' or-
namento di quel corpo , del quale esse hanno ad essere parti. An-
zi e le statue, e le tavole, e tutto quello che di bello si appli-
cherà, è di necessità che si accomodi di maniera, che pajano na-
te in quei luoghi, e come sorelle . Gli antichi ebbero tanta av-s
vertenza a questa corrilpondenza delle cose , che vollero anchtu
nel porre tavole di marmo, che esse li corrispondessero esattissi-
mamente di grandezza, di qualità, di finimento , di sito e di co-
lori . Io ho veduto cosa presso gli antichi , nella quale mi so-
glio maravigliare della loro eccellenza nell' arte , che in alcuni
luoghi elsi avvertirono nel porre le statue , e mailìme ne' fronte-
spizj de' temp;, che le cose che ponevano da un Iato non fossero
né di disegno, né di materia disserenti da quelle dell'altro lato
in cosa alcuna, benché minima . Noi veggiamo carri di due e di
quattro cavalli, e statue di chi li guida , e di chi vi è attorno ,
talmente simili l'ima all' altra, che si può ben dire , che in què-
sto l'arte abbia superata la natura , nelle opere della quale non_.
veggiamo neppur un naso limile all'altro naso. Ma sia oramai ab-
bastanza l'aver dimostrato cosa sia la bellezza., in che essa consi-
tta •, e con che numeri, e con qual finimento i nostri antichi col-
locassero le cose .
CAPO Vili.
Di alcuni pia gravi disetti dell' architettura.
REsta solo che io raccolga e metta insieme alcuni brevi av-
vertimenti , ed alcuni precetti generali, i quali è di neces-
sità che si osservino quali come leggi'in ogni sorra di adornamen-
to , in ogni cosa bella, e in rutta l'arte dell' architettura : servi-
rà quello in luogo di queir epilogo che noi promettemmo . E
pei-
a quelle da sinistra, le alte alle basse, le vicine alle vicine, le_j
eguali alle eguali egualmente convengano e corrispondano all' or-
namento di quel corpo , del quale esse hanno ad essere parti. An-
zi e le statue, e le tavole, e tutto quello che di bello si appli-
cherà, è di necessità che si accomodi di maniera, che pajano na-
te in quei luoghi, e come sorelle . Gli antichi ebbero tanta av-s
vertenza a questa corrilpondenza delle cose , che vollero anchtu
nel porre tavole di marmo, che esse li corrispondessero esattissi-
mamente di grandezza, di qualità, di finimento , di sito e di co-
lori . Io ho veduto cosa presso gli antichi , nella quale mi so-
glio maravigliare della loro eccellenza nell' arte , che in alcuni
luoghi elsi avvertirono nel porre le statue , e mailìme ne' fronte-
spizj de' temp;, che le cose che ponevano da un Iato non fossero
né di disegno, né di materia disserenti da quelle dell'altro lato
in cosa alcuna, benché minima . Noi veggiamo carri di due e di
quattro cavalli, e statue di chi li guida , e di chi vi è attorno ,
talmente simili l'ima all' altra, che si può ben dire , che in què-
sto l'arte abbia superata la natura , nelle opere della quale non_.
veggiamo neppur un naso limile all'altro naso. Ma sia oramai ab-
bastanza l'aver dimostrato cosa sia la bellezza., in che essa consi-
tta •, e con che numeri, e con qual finimento i nostri antichi col-
locassero le cose .
CAPO Vili.
Di alcuni pia gravi disetti dell' architettura.
REsta solo che io raccolga e metta insieme alcuni brevi av-
vertimenti , ed alcuni precetti generali, i quali è di neces-
sità che si osservino quali come leggi'in ogni sorra di adornamen-
to , in ogni cosa bella, e in rutta l'arte dell' architettura : servi-
rà quello in luogo di queir epilogo che noi promettemmo . E
pei-