CXV I
3110 spirito lia serbata al suo Mecenate e Signo-r
re , è andata congiunta a quella maggior since-
rità e delicatezza, ch’egli usava in tutte le co-
se ; poichè essendo corsa voce , quando ei su in
Parma, clie potesse rimanere a quella corte , non
mancô di smentirla presso i suoi amici e corri-
spondenti, e ne scrisse anche al fratello in que-
sti termini : No/i dovrà tardare gran fatto a,
capitare il senatore Balbi, co7i cui avro gran
piacere , che vi abbocchiate . Ho avuto seco
lui un discorso intorno a certe coitseguenze,
le cjuali temevano aïciini , che dei'ivar potes-
sero dalle grazie fatteini dal rcal Infante ; il
(jiiale cliscorso qumito mi è stato dettato dal-
la verità , altrettaeito vorrei , che avesse fatta
i77' lui cjiiell' impressione , che far doveva . Te-
mevano , ed egli pareva crederlo , che l'Insan-
te dovesse propormi di restare alla sua corte
co7i conclizioni larghissime . Sojtra cli che io gli
ho detto cjuello , che dir doveva ini uomo di
senno , di onore , e che è ciambellmio del re di
Prussia , al cui servizio lo lega non me7io V
aimnirazione , che la gratitudine . lo sono en-
trato Ì7i questi particolari co7i voi , non per-
chè voi 71077 conosciate a fonclo la mia ma/iie-
ra di pensare , ma perchè se fosse bisog/io ,
martelliate in mente al Balbi , ch' io so/io e
saro sempre ciambellano del re di Prussia ; che
projjosizione alcuna no/i è stata fatta , e non
sarebbe mai ascoltata , se fatta mi venisse .
Talo
3110 spirito lia serbata al suo Mecenate e Signo-r
re , è andata congiunta a quella maggior since-
rità e delicatezza, ch’egli usava in tutte le co-
se ; poichè essendo corsa voce , quando ei su in
Parma, clie potesse rimanere a quella corte , non
mancô di smentirla presso i suoi amici e corri-
spondenti, e ne scrisse anche al fratello in que-
sti termini : No/i dovrà tardare gran fatto a,
capitare il senatore Balbi, co7i cui avro gran
piacere , che vi abbocchiate . Ho avuto seco
lui un discorso intorno a certe coitseguenze,
le cjuali temevano aïciini , che dei'ivar potes-
sero dalle grazie fatteini dal rcal Infante ; il
(jiiale cliscorso qumito mi è stato dettato dal-
la verità , altrettaeito vorrei , che avesse fatta
i77' lui cjiiell' impressione , che far doveva . Te-
mevano , ed egli pareva crederlo , che l'Insan-
te dovesse propormi di restare alla sua corte
co7i conclizioni larghissime . Sojtra cli che io gli
ho detto cjuello , che dir doveva ini uomo di
senno , di onore , e che è ciambellmio del re di
Prussia , al cui servizio lo lega non me7io V
aimnirazione , che la gratitudine . lo sono en-
trato Ì7i questi particolari co7i voi , non per-
chè voi 71077 conosciate a fonclo la mia ma/iie-
ra di pensare , ma perchè se fosse bisog/io ,
martelliate in mente al Balbi , ch' io so/io e
saro sempre ciambellano del re di Prussia ; che
projjosizione alcuna no/i è stata fatta , e non
sarebbe mai ascoltata , se fatta mi venisse .
Talo