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Michelessi, Domenico; Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 1) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28020#0169
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CXXYII

nezia a vivere nella casa paterna ; ma poi eles-
se per luogo di sua dimora Bologna, si percliè
l’ai'ia di quegli aineni colli pareva, clie gli sos-
se utile più d’ ogni altra , sï percliè egli amô
quella città, e la riguardô sempi'e come xxn’ al-
tra sua patria per la copia degli amici , e per
îa memoria della sxxa giovaniie disciplina . Da
Bologna veniva spesso a rivedere il sratello e Ia
famiglia, ed a fei’mai'si seco alcun tempo in Ve-
nezia ; ma alla fine si scopei'se , cli’alla predet-
îa sua xnalattia si era aggiunta quell’ insanabile
dell’ etisia , la quale si vuole , cb’ ei conti’aesse
da Maurino , che pxxre ne mori insieme col fra-
îello . Per tale insermità , non ostante gi’ inviti
del suo axxxico Yoltaire , che lo chiamava seco
a Fei’ney sotto la cui'a del rinomato Tronchin,
si trasferi al beixigno e texxipei'ato , ma a lui zxon
propizio aere di Pisa , dove sostenne sempre i ian-
guori di quel iento male, ed il vicino aspetto dei-
la morte senza quei'ele, e con sdosofica costanza,
come colui, che hen conosceva le immutabili Ie£~
gi tlella natura. La sua occupazione, e il suo cou-
forto in quegli estrexni delîa vita fu di passare
îutta la mattina con Mauriixo fra pensieri di pit-
tura e di architettura, morendo cosi ixx seixo dei-
le belle arti, che tanto avea amate e coltivate per
tutto il corso del viver suo . Dopo il xnezzo di si
faceva leggere Ie sue opere , che alloi'a si x'istam-
pavano in Livorno , ed attendeva a x'ivederîe e
migliorarle ; e neile ox'e della sera si divertivît

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