E armarti incontro alle terrene noje
Deir usbergo più fino del sapere .
Deh ! che non puô l’eredità comune,
L’ignoranza nel petto de’mortali?
Ben ella al mondo di più mali è seme |
Che già non fu d’ Agamennone il sogno
Delle tenebre iiglio e dell’ errore ,
Per cui simili a siamma inverso Troja,
Come canta tuttJ or la greca musa ,
Corsero i Greci omai sicuri e lieti
Delle impromesse e del favor di Giove :
E la terra gemea sotto il ferrato
Piè dei cavalli e il calpestio de’fanti,
Che innondavan le valli e le campagne(55)
Miseri ! che volgea ben altro in mente
Giove (34), e perir dovean ben presto sotto
La furia orrenda del possente Ettorre,
Qual ne’ campi di Misia aurata messe
Del curvo mietitor sotto alla falce.
A pochi sempre mai, che il ciel cortese
Di tal grazia degnô , scerner fu dato
Di sotto al velo l’immortal Sofia .
O dea, che a pochi rivelarti degni ;
Se tu non vai su per le scene altera
Da dorici strumenti intorno cinta,
E nel curvo teatro a te non leva
Alto grido di plauso il popol folto i
Deir usbergo più fino del sapere .
Deh ! che non puô l’eredità comune,
L’ignoranza nel petto de’mortali?
Ben ella al mondo di più mali è seme |
Che già non fu d’ Agamennone il sogno
Delle tenebre iiglio e dell’ errore ,
Per cui simili a siamma inverso Troja,
Come canta tuttJ or la greca musa ,
Corsero i Greci omai sicuri e lieti
Delle impromesse e del favor di Giove :
E la terra gemea sotto il ferrato
Piè dei cavalli e il calpestio de’fanti,
Che innondavan le valli e le campagne(55)
Miseri ! che volgea ben altro in mente
Giove (34), e perir dovean ben presto sotto
La furia orrenda del possente Ettorre,
Qual ne’ campi di Misia aurata messe
Del curvo mietitor sotto alla falce.
A pochi sempre mai, che il ciel cortese
Di tal grazia degnô , scerner fu dato
Di sotto al velo l’immortal Sofia .
O dea, che a pochi rivelarti degni ;
Se tu non vai su per le scene altera
Da dorici strumenti intorno cinta,
E nel curvo teatro a te non leva
Alto grido di plauso il popol folto i