Michelessi, Domenico; Algarotti, Francesco: Opere Del Conte Algarotti (Band 1) (Venezia, 1791) [Cicognara, 3-1]

E mostra al Lazio i salutevol rami (4^) •
Airarmonia di quegli eletti versi,

Ch’ ella stessa dettava , ed ei gli scrisse,
Tiene silenzio la foresta intorno ,

Nè l’aura mormorar, nè batter foglia,

Nè il garrir pur si sente d’un augello.
Marone, e Sannazzar pendono intenti ;

Cede già l’uno i primi onori, e l’altro
Novellamente a dubitarne impara .

Felice il mondo allor, che di natura
ï bei secreti ai culti carmi ordisti,

O fisico gentil, per cui divenne
IJtile e dolce insiem l’arte d’Apollo,

Picciol tempo fra noi ti vide il mondo,

Che di te posseder degno non era.

Ma forse anco dal cielo udir potesti

Con qual pianto, e quai grida all’aure, all’onde,

Alle stelle , agli dei, cigno canoro ,

Le cento figlie del padre Benaco
Del tuo ratto fuggir tiitte si dolsero .

Egli al Mincio negè l’usata vena,

E per lo dtiol sotto il profondo stagno
II glauco capo , e l’urna immensa ascose »

Te di Naco le rupi, e di Briano
Chiamaro i sassi, e te chiamar le selve i
Te la grand’ombra del dotto Catullo
Entro il sacro silenzio della notte

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