5$
Sursero incontro a me Pantilio e Fannio,
Ma stettero per me Quintilio e Tucca.
5) In questa di bei colli ombrosa chiostra
Spesso vien Caritea , linda senz’ arte ;
Ouella, a cui di piacer concesse il dono
Yenere bella. A lei cifere e versi
Scrivo dei faggi in sulla bianca scorza ;
A lei lo stil più dolce, è sacro a lei
II nuovo libro , ehe spirommi amore .
E se dei patavino ozio già stanca
L’alma di mutar ciel prende vaghezza,
In poco d’ora a ripassar m’appresto
II rapido Danubio, e l’Elba ; e mille
Nuovi piacer dentro al pensiero io veggio :
E godo già, ch’io rivedrô pur anco
Te di virtude , e del buon Flacco amico ,
Cittadin d’ogniterra, uomo d’ogniora;
Te le guerre a compor nato d’Europa (8i),
E quivi ancora io rivedrô colui,
Ch’oltre alle vie del sol (82) presso all’algente
Torneo spianô la terra, ed ora bea
II difsicile orecchio a Federico.
Che se con voi, da Caritea non lunge,
Trar potessi i miei giorni ; dalle insegne
DelFaurea libertà ecco ch’io parto .■
Sursero incontro a me Pantilio e Fannio,
Ma stettero per me Quintilio e Tucca.
5) In questa di bei colli ombrosa chiostra
Spesso vien Caritea , linda senz’ arte ;
Ouella, a cui di piacer concesse il dono
Yenere bella. A lei cifere e versi
Scrivo dei faggi in sulla bianca scorza ;
A lei lo stil più dolce, è sacro a lei
II nuovo libro , ehe spirommi amore .
E se dei patavino ozio già stanca
L’alma di mutar ciel prende vaghezza,
In poco d’ora a ripassar m’appresto
II rapido Danubio, e l’Elba ; e mille
Nuovi piacer dentro al pensiero io veggio :
E godo già, ch’io rivedrô pur anco
Te di virtude , e del buon Flacco amico ,
Cittadin d’ogniterra, uomo d’ogniora;
Te le guerre a compor nato d’Europa (8i),
E quivi ancora io rivedrô colui,
Ch’oltre alle vie del sol (82) presso all’algente
Torneo spianô la terra, ed ora bea
II difsicile orecchio a Federico.
Che se con voi, da Caritea non lunge,
Trar potessi i miei giorni ; dalle insegne
DelFaurea libertà ecco ch’io parto .■