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Michelessi, Domenico; Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 1) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28020#0244
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58

Le franche antenne ; e col cammin del sole
L’ombra si stese de’bei gigii d’oro.

Questa immago, Signor, volgevi irî mente
Degna di cittadino , a cui doleva
Nostra patria mirar , (quanto ahi diversa
Da se stessa ! ) che un giorno emula a Tiro
Sorgeva, ed a Cartago, ampio del mondo
Emporio , e de’gangetici tesori
Dispensatrice all’ infingarda Europa.

Ahi ! da quel di’, che il lusitano ardire
II Capo superô, la strada aperse
Ai boschi di cannella, al pepe , al mace,

E il valor genovese a ignoti venti
Su ispano abete si commise, e un nuovo
Mondo scoprlo , donde per lungo mare
L’odorata vainiglia or viene , e il dolce
Sugo , che stilla dalle bionde canne,

Del Brasil l’oro, e il potosino argento ;
Volse gli occhi da noi Mercurio, e a terre
Più rimote drizzô Ealato piede .

Varcô il traffico allora in altre mani ;

E quei legni, che un di spessi d’Egitto
Veniano , e d’Asia ai nostri lidi, altroye
Dispersi or vanno , a zefiri stranieri
Sventolando le pinte banderuole,
Sull’argenteo Tamigi, all’arenoso
Tessele , e di Garonna a’ciechi scanni.
 
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