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Michelessi, Domenico; Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 1) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28020#0258
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#2

 dispetto de’yenti , alfin nel Lazio
Consacrati e riposti : e qua d’AchilIo
Senti sonar l’alta implacabil’ira
Sol di mali cagion, che innanzi tempo
Tante illustri a Pluton mandô d’eroi
Anime forti, e fe’dei corpi loro
A gl’insami avoltoj pastura e preda :

Lunge la selva, e l’antro cavo, e ’l monte
Applaudendo rimbomba . In mezzo io vidi,
Mercè di chi guidommi entro al bel chiostro»
Sovra un cumulo erboso in lunga vesta
Fracastor, che dicea, l’arguta lira
A1 suon temprando de’bei carmi eletti,
Doppio dono del dio da i bei crin d’oro;
Come pe’ i lunghi mari, e da le terre,

Che intorno bagna il gran padre oceàno,
Lunge riposte, il serpeggiante morbo
Per lo venen, che da le avverse stelle
In lunghe striscie discorrea qua giuso,
Venisse peregrin, che de gl’Iberi,

Che il mar sonante intorno , e ’l Pirenéo
Distrigne e serra, e di color, che l’alta
Senna, e il Reno bicorne, e del petroso
Timavo Ponda gorgogliante bevono,

E di que’, che d’Arabia l’odorate
Piagge, e le molli d’India, e di Sabéa
Col vomero lucente i campi fendono,
 
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