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Tal ei di sua canora voce ii cieîo
E i colli allegra intorno e le campagne,
E le dee boscherecce, che d’acerbo
Dolor percosse in cima a gli alti monti
Si ricovraro, e in le più cupe grotte
Si stetter chiuse per disdegno allora,
Ch'ei meco lunge da la patria errando
Yarcava i flutti coraggioso d’Adria
In picciol legno , ed accresceva onore
A la donna del mar città beata.
Costui de l’una e l’altra lira esperto
Le molli in ricercare aurate corde,
S’ abbia, s’ ei vuole, in la sua cella chiusa
L’algebra taciturna , o quella in volto
Pallida e smunta di sottili, e sotto
A mortal senso non cadenti forme
Ricercatrice , infaticabil dea ;
Ma gl’inni d’oro, e le canzoni audaci s
E la molle elegia sparsa le chiome,
Quest’io da l’alta notte tenebrosa,
Io d’Apollo ministro e sacerdote,
Fuori gli traggo al rilucente giorno <
E qual soleva a la feroce vergine
Fra la polvere e 1 sangue festeggiante ?
Che poi si gode con la man di neve
Spremer dal morso a’suoi destrier la bava
Donare un inno il cireneo Callimaco,
Tal ei di sua canora voce ii cieîo
E i colli allegra intorno e le campagne,
E le dee boscherecce, che d’acerbo
Dolor percosse in cima a gli alti monti
Si ricovraro, e in le più cupe grotte
Si stetter chiuse per disdegno allora,
Ch'ei meco lunge da la patria errando
Yarcava i flutti coraggioso d’Adria
In picciol legno , ed accresceva onore
A la donna del mar città beata.
Costui de l’una e l’altra lira esperto
Le molli in ricercare aurate corde,
S’ abbia, s’ ei vuole, in la sua cella chiusa
L’algebra taciturna , o quella in volto
Pallida e smunta di sottili, e sotto
A mortal senso non cadenti forme
Ricercatrice , infaticabil dea ;
Ma gl’inni d’oro, e le canzoni audaci s
E la molle elegia sparsa le chiome,
Quest’io da l’alta notte tenebrosa,
Io d’Apollo ministro e sacerdote,
Fuori gli traggo al rilucente giorno <
E qual soleva a la feroce vergine
Fra la polvere e 1 sangue festeggiante ?
Che poi si gode con la man di neve
Spremer dal morso a’suoi destrier la bava
Donare un inno il cireneo Callimaco,