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Y.
o cagnolina, se chiamando vai
Con quel si spesso tuo gridar pietoso
La donna tua, cli’ io pur dir mia non oso,
Tu consolata , io no , presto sarai ;
Che forse ora di te le incresce assai,
E a te pur torna : io che , pur sai, doglioso
La chiamo sempre , e non ho mai riposo ,
Lasso ! da lei udito non son mai.
Nè avvien mai, ch’io la vegga senza velo,
S’io la veggo talora, e tutti i suoi
Pregi asconder vorria da capo a piede.
E certo il torto è ’l suo , che Vedi poi
S’io l’ami; rna cosi sta scritto in cielo,
Ch’io non debba trovar, lasso ! mercede.»
Y.
o cagnolina, se chiamando vai
Con quel si spesso tuo gridar pietoso
La donna tua, cli’ io pur dir mia non oso,
Tu consolata , io no , presto sarai ;
Che forse ora di te le incresce assai,
E a te pur torna : io che , pur sai, doglioso
La chiamo sempre , e non ho mai riposo ,
Lasso ! da lei udito non son mai.
Nè avvien mai, ch’io la vegga senza velo,
S’io la veggo talora, e tutti i suoi
Pregi asconder vorria da capo a piede.
E certo il torto è ’l suo , che Vedi poi
S’io l’ami; rna cosi sta scritto in cielo,
Ch’io non debba trovar, lasso ! mercede.»