Allo stesso o
XXIX.
^pirto gentile, onde si chiaro fonte
Del serinon prisco, e dei vulgar deriva,
Gui vena par, nè sì pura, nè viva
3NTon bagna il fianco a Tipocrenio monte>
Deh ! potess'io, com’ho le voglie pronte,
A la fresca appressarmi ombrosa riva,
E col favor d’Urania, o d’altra diva,
JNVchiari gorghi suoi tuffar la fronte j
Che teco allor, cigno immortal, verrei
Varcando oltre la fosca etàventura,
E nuovo spiegherei leggiadro canto,
Con cui forse piegar anco potrei
Te , dura Fille , ahi ! più che sasso dura,
Cui nè muoyon sospir lunghi, nè pianto.
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