Elevazione a Dio ,
XXXV.
Signor, se tua pietà ti trasse un tempo
Dal cielo ; e qui fra noi vestendo questi
Umani membri pur viver volesti,
E la terra abitar per alcun tempo ;
Or si, padre cortese, or si ch'è tempo
Di volger gli occhi a me, di cui tu avesti
Memoria certo in quel di, che compiesti
La vita tua, e la grand’ opra a un tempo.
Mira, caro Signor, mira ’l mio stato
«Quant’e’sia grave , e quanto al mondo infido
Io credei, lasso ! e quanto ei mi proinesse,
Ora dal lungo sonno omai destato,
Pentito a te ricorro, e pur m’ afsido
în tua pietà, Signor, e in tue promesse,
XXXV.
Signor, se tua pietà ti trasse un tempo
Dal cielo ; e qui fra noi vestendo questi
Umani membri pur viver volesti,
E la terra abitar per alcun tempo ;
Or si, padre cortese, or si ch'è tempo
Di volger gli occhi a me, di cui tu avesti
Memoria certo in quel di, che compiesti
La vita tua, e la grand’ opra a un tempo.
Mira, caro Signor, mira ’l mio stato
«Quant’e’sia grave , e quanto al mondo infido
Io credei, lasso ! e quanto ei mi proinesse,
Ora dal lungo sonno omai destato,
Pentito a te ricorro, e pur m’ afsido
în tua pietà, Signor, e in tue promesse,