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<2 0 D I A L O G O

irattenimento, io cominciai in questomocîo ;

Non pare a voi, Madama , che i’uomo
curioso , com’egliè, anche in ciô , che me-
no gli si appartiene , ahbia dovuto in ogni
tempo considerare gli oggetti, che gli stan-
no dattorno ; quelli ancora, che iungi sono
collocati da lui ; le cose tutte di mano in
mano , che sopra se gli volgono , e delle
quali composto è l’Universo? Andè notan-
do i varj sembianti, per quanto estendere
poteasi la debole sua vista, le qualità onde
si mostrano vestite ; le vicende , a cui vam
no soggette : e quindi credette di potere in-
dovinare la varia natura di esse , e le cau-
se delle operazioni loro ; ardente nella vo-
glia di sapere , o di mostrare alrneno di sa-
pere . Presunse in una parola di compren-
dere, e spiegare il magistero dell' Univer-
so ; ii che si. chiama far sistemi di filosofia.
Chi immaginô la cosa in un modochi in
un altro . Ciascuno spaceiô le proprie fanta-
sie come realità, e tutti ebbero de'seguaci.
Quella per altro tra le antiche scuole , che
pare aver dato meno lungi dal segno , è la
italica , le cui opinioni concordano con le
principaii scoperte, che nei sistema delmom

do.
 
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