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P R I M Ò . Si

cessariamente da qnelli derivano . I corpi
noir sono altra cosa, che materia del ter-
zo elemento ; i quali difseriscono solamen-
te tra loro per una certa tessitura, e con-
figurazione di particelle : e ne'globetti del-
la luce non è altra cosa , che quel moto
di rotazione, che le particelle de' corpi yi
modifrcano nell’ atto di ribalzargli da sè.
Questi dipoi muovono l’organo del vedere ;
e cosi nasce in noi il concetto del colore .
E in fine di questo colore ii nostro animo
ne riveste le cose di fuori, là riferendolo,
donde gli vennero i globetti di itlce . Ma
in efsetto le cose ne sono nude : anzi non
solo del colore ; che anche il sapore, i’odo-
re , il suono , il freddo , il calore, e la lu-
ce medesima non sono altrimenti ne’ corpi.

La Marchesa allora disse : poco manca ,
voi non diciate, non aver realità alcuna
quanto un vede , ed ode : che io non deb-
bo credere, esser qui questo marmo , che

io pur tocco con mano ; esser voi..

Tal cosa, io risposi subito, non vi dirô
già io. Benchè non manchi di quelli, che
sostengono, i corpi tutti non esser altro
che ombre , e sogni perpetui di gente, che

D 2, è de-
 
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