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Secondo. 77

scun oggetto possa nell’occhio riuscir net-
ta e distinta : nè più nè meno, che nella
stanza buja convien fate col foglio di car-
ta ; che se non è posto ivi giustamente,
dove per la refrazione della lente concor-
rono i raggi di un oggetto , la immagine di
esso ne torna sfumata, e confusa. A tale
effetto , si vuole sieno ordinati certi mu-
scoli, che sasciano il globo dell’ occhio,
ciascuno de’ quali ha in oltre un proprio ,
e particolar suo uffizio; questo di volger I’
occhio all’insu, queilo all’in giù ; questo
a destra, quello a sinistra : ed uno ce n’ è ,
al cui governo presiede chi governa buona
parte della nostra vita. Muove esso obbli-
quamente l’occhio , e gli dà quel muto fa-
vellare, che suole essere più eloquente, e
più caro di qualunque più espressa parola.
Tutti dipoi insieme quei muscoli si vuole,
che concorrano a portare la retina ora più
dappresso als umor cristallino , ed ora ad
allontanarnela ; secondo che da noi or qua
or là si viene rivolgendo la vista, ed ora
quella cosa si adocchia, ed or questa, po-
sta più vicina, o più lungi da noi . Ma
qualunque sia l’ingegno, per cui si otten-
 
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