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’iyG D I A L O G o

dia il passo alla luce ; e le pietre più du.
re , e gli stessi metalli ridotti in foglie d’
impenetrabili ch' erano ai lucidi dardi del
giorno, come chiamô quel poeta i raggi
del sole , divengono ad essi permcabili, e
trasparenti. E perô siccome dalla varia den-
sità, o grossezza di quelle laminette dipen-
deva la qualità del loro colore ; dalla stes-
sa cagione pur dee procedere la varietà del
colore dei corpi medesimi. Generalmente
parlando converrà dire , le particelle dei
drappi azzurri essere meno dense o più
sottili , che quelle non sono dei drappi,
che ne mostrano ii color rosso : in quella
guisa che cotesta bella tinta di zafhro , che
veste ora il cielo , ed è cosi dolce agli oc-
chi nostri, ne è riflessa da’più tenui va-
pori , che di terra si alzano in aria; come
da’più grossi vapori ne è riflessO' quel ros-
signo , di cui all’orizzonte si tinge il cie-
lo al cader del giorno . E quei bianchi nu-
voli, soggiunse la Marchesa, che si veg-
gon laggiù , converrà dire essere uno am-
massamento di vapori di varie grossezze,
ciascuna delle quali riflette un particolar
suo colore ; e bianco di qua ne apparisce

il

i
 
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