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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 2) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28021#0199
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Quàrto. 191

li altrui. Ma datevi pace, Madama ; ecco
il Neutono , che ha sciolto lo enimma, e
ìn ajuto se ne viene degli afslitti. I rag-
gi della luce , nel passar ch’e’fanno rasen-
te I’ estremità di un corpo , si piegano ver-
so il corpo medesimo, sino ad entrare an-
che un poco nella sua ombra. Prova è di
questo , che se un coitello bene affilato si
presenti per taglio a una sottile striscia di
luce nella stanza buja ; si vede i raggi,
che passano a una picciola distanza dal ta-
glio, buttarsi verso la costa di esso coltel-
lo . I più vicini si piegano assai ; non tan-
to quelli, che passano unpo’più lontanet-
ti ,* e cosi di mano in mano , sino a tan-
to che a una certa distanza dal taglio van-
110 oltre diritti, seguitando il fdo della stri-
scia. Del qual’ efsetto , chiamato diffrazio-
ne, o sia inflessione della luce, il Grimal-
di fu veramente il primo ad accorgersene ;
e il Neutono 1’ ha dipoi autenticato con
nuove sperie nze. Que’raggi adunque del
sole, che passano presso agli orli della lu-
na, dovranno piegarsi verso della medesi-
ma , ed entrare anche nell’ombra, ch’ella
getta sopra la terra . E perô noi, che du-

rante
 
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