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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 3) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28022#0073
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SOPRA LA PlTTURA » 65

A tin giovane, che s’ era messo a copiar
cose cli un nrediocre pittore , per passar
poi a quelle di Rafsaello , e dicea farlo per
disgrossarsi, rispose argutamente un mae-
stro : di pimtosLo per ingrossarti. Tal pit-
tore , clie sino dalla fanciullezza si sarà for-
mato in mente un bel carattere, saprà no
bilitare il più brutto cesfo, ch’ egli abbia
innanzi per modello ; laddove , allevato che
sia in una cattiva maniera, avvìlirà per
sino alle opere di Pirgotele o di Glicone,
che gli avvenga un giorno di ricopiare .
Queli’ odore, di che il nuovo vaso è im-
bevuto una volta, quelio conserverà dipoi.

Si

Et yiaturâ tenacissimi sumus eorum , qucc
rudibus annis pereipimus ; ut sapor , cjuo ?zo-
■2>a imbuas , durat ; nec lanarum colores , qui-
bus si??iplex ille candor mutatus est, elui
possunt ; et Izcec ipsa magis pertinaciter hcc-
rent , cputc deteriora sunt . Nam bo?ia facile
mutantur in pejus : nunc cjuando in bonuni
verteris vitia ?

Quintil. Instit. orat. lib. I. cap. i.

Frangas citius cjuam corrigas (juce i?i j?ra >
vum induruet'unt .

IcL ibid. eap. 3.

E

To: III.
 
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