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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 3) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28022#0138
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iôO S A G G I O

de’Medlci. Le statue le faceano egîino spo-
gliate? erano la bellezza istessa; con le ve-
sti indosso? si eran belle tuttavia (1). Dove
perô è da considerare, che gli antichi fin-
sero i panni bagnati e gli fecero di una
estrema sottigliezza , perchè alle membra
accostandosi, e quasi combagiandole, me-
glio informare si potessero da quelle . On-
de chi guardasse unicamente le statue,
correrebbe pericolo di dar nel secco , e
forse anche di cadere nel vizio di certi
pittori , che accostumati a far troppo ac-
carezzare da’ panni Γ ignudo , hanno fatto
anche a traverso delle più grosse lane tra-
sparir la muscolatura della persona. Con-
viene pertanto rivolgersi al vero , e a quei
moderni maestri, che meglio in tal parte
seppero imitarlo , Paolo veronese , Andrea
del Sarto, Rubens, e Guido Reni sovra
gli altri . I moti delle loro pieghe sono
moderati e dolci ; e gli aggruppamenti, e
falde di quelle cadono in parte ,· dove sen-
za nasconder la figura, Γ arricchiscono con

bel

(î) Jnduitur, fonnosa. est ; exuitur , ïpsa
forma est.
 
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