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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 3) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28022#0311
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tìr Fr ANCIA CHE e' IN FomA . 5o3

so Buonarroti vedendo certe sue opere : se
questci terra diveìiìsse marrno, guai.alle sta-
tue antiche (r): così di Alessandro Mingan-
ti j che era da Agostino Caracci chiamato
il Michelagnolo incognito. Di Prospero Cle-
mente rnodonese non su diversa la sorte ;
quantunque nel sotterraneo del duomo di
Parnia vedesi scolpito cìi sua mano un de-
posito di casa Prati, dore due donne pian-
genti muovono veramente a piangere con
esso loro , e sono le più carno.se, e le me-
glio atteggiate fìgure, che un possa vedere .
Che se già Γ Algardi fu per la nobiltà del-
la maniera detto il Guido degli scultori ;
non meriterebbe forse meno Prospero Cle-
mente di esserne detto il Coreggio, per
la morbidezza, a che seppe ridurre e rara-
mollire il marmo . Avviene ancora assai vol-
te, che le migliori opere de’ maestri medio-
cri superino le opere mediocri de’ inaestri
migliori. Ciò apparisce assai chiaro in un

quadro

(ì) Vedriani Raccoita de pittori, scultorì e
architetti modonesi pìh celehri, Vita di An-
tonio figliuolo di Giuliano Regarelli, dove ci-·
ta quelle paxole conie riferite’ dsd Vasari.
 
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