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»38 SaGGIO PERCHe’ I GRANDI InGEGNI
bucolica. E la maturità sua si inostro ixi
Archimede, iì piu sottiie geometra, e in-
sieme il miglior hlosofo, che sorgesse tra
i Greci, il lume del cui ingegno non è
pmito oscurato da tutte Ie moderne inven-
zioni. E tal periodo di tempo da Gmero
sino ad Archimede fu di circa sei secoli,
Nè diversamente procedè la cosa in Ita-
lia dove le arti e ie scienze rinacquero a
nuoya vita dopo ia lunga notte, clie insie-
me con esse avea spento ogni chiarore de-
gli antichi tempi. Prima di tutte anche tra
noi, mercè lo ingegno di Dante, rinacque
3a poesia : e come in Grecia ii primo libro
che apparisse degno veramente di esser let-
to fu in versi, lo stesso avvenne iiiltalia,
Le tracce di Dante seguirono il Petrarca e
il Boccaccio, e alcuni pochi del secolo di-
poi, sino a tanto che si perverme al colmo
neir età di Giulio II. e di Leon X., quan-
do, oltre a tanti eccellenti poeti ed istori-
ci dalle scuole di Roina di Parma e diVe-
nezia, uscirono i Bafsaelli i Gorreggi i Ti-
ziani, senza che Funo sapessero pure dell
altro « Durò il vigore della Italia sino all
età susseguente, che produsse un Chiabre-
 
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