S 0 P îl A 0 R A i I Ò . 46#
Spesso mi desti lode di modesto, dic’egli
al suo Mecenate : padre e signore ti dissi
in faccia ; nè disserente era il linguaggio,
che teneva di te, quando da te non pote-
¥a essere udito (1).
Degli uomini grandi dell’età sua, de’ri-
yali che avea negli occhi ammiratore era so~
lenne , come se morti fossero da lungo tem-
po. A1 culto e grazioso Tibullo non è scar-
so di lodi (2): dxYalgio, che andò cosi vi-
cino
Qui non defendit alio culpante, solutos
Oui captat risus hominum, famamaue di-
cacis,
Fingere qui non visa potest, commissa ta
cere
Qui necjuit ; hic niger est, Jiunc tu, Ru-
mane, caveto .
Sat. 4- lib. I.
(1) Saepe verecundum laudasti, rexcjue pa-
tercjue
riudisti coram, nec verbo parcius absens,
Ep. 7. lib. I.
(2) Alhi, ne cloleas jrJtts txnmo, memor
Immitis Glycerce : neu miserabiles
Decantes elegos etc.
Od. 33. bb. I.
To: IV.
A Ibi,
Spesso mi desti lode di modesto, dic’egli
al suo Mecenate : padre e signore ti dissi
in faccia ; nè disserente era il linguaggio,
che teneva di te, quando da te non pote-
¥a essere udito (1).
Degli uomini grandi dell’età sua, de’ri-
yali che avea negli occhi ammiratore era so~
lenne , come se morti fossero da lungo tem-
po. A1 culto e grazioso Tibullo non è scar-
so di lodi (2): dxYalgio, che andò cosi vi-
cino
Qui non defendit alio culpante, solutos
Oui captat risus hominum, famamaue di-
cacis,
Fingere qui non visa potest, commissa ta
cere
Qui necjuit ; hic niger est, Jiunc tu, Ru-
mane, caveto .
Sat. 4- lib. I.
(1) Saepe verecundum laudasti, rexcjue pa-
tercjue
riudisti coram, nec verbo parcius absens,
Ep. 7. lib. I.
(2) Alhi, ne cloleas jrJtts txnmo, memor
Immitis Glycerce : neu miserabiles
Decantes elegos etc.
Od. 33. bb. I.
To: IV.
A Ibi,