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fiamme, voieva., come disse colui, che f
incendiasse Troja una seconda volta. Non
bastano quanti doni aver possa uno scritto»
re daìla natura ; è necessaria nelle opere
d’ingegno, come in tutte le grandi impre-
se, la longanimità, e la correzione di sè
medesimi: virtù, ch’ebbero in sommo gra«
clo i Romani nell’amministrazione della re*
pubblica , e non cosi generalmente ne’ma-
Pxeggi, clirò cosi, della penna; come quel-
li che di spirito pronto, al dlre del mede-
simo Orazio, e felicemente arditi, si reca-
vano poi a grande onta il cancellare (x),
Egli
(i) Tentavit qucqne s rem si digne vertere
posset,
Et placuit sibi natura sublimis, et acer ;
Nam spirat tragicuni satis, et feliciter au~
det :
Sed turpem putat in scriptis metuitque li~
turam.
Ep„ i. lib. 1L
Nec virtute foret, clarisve potentius ar-
mis ,
Quam lingua, Latium, si non ofsenderet
unum
Qjiemque poëtarum Ihnae labor et mora .
In r,ri poet.
fiamme, voieva., come disse colui, che f
incendiasse Troja una seconda volta. Non
bastano quanti doni aver possa uno scritto»
re daìla natura ; è necessaria nelle opere
d’ingegno, come in tutte le grandi impre-
se, la longanimità, e la correzione di sè
medesimi: virtù, ch’ebbero in sommo gra«
clo i Romani nell’amministrazione della re*
pubblica , e non cosi generalmente ne’ma-
Pxeggi, clirò cosi, della penna; come quel-
li che di spirito pronto, al dlre del mede-
simo Orazio, e felicemente arditi, si reca-
vano poi a grande onta il cancellare (x),
Egli
(i) Tentavit qucqne s rem si digne vertere
posset,
Et placuit sibi natura sublimis, et acer ;
Nam spirat tragicuni satis, et feliciter au~
det :
Sed turpem putat in scriptis metuitque li~
turam.
Ep„ i. lib. 1L
Nec virtute foret, clarisve potentius ar-
mis ,
Quam lingua, Latium, si non ofsenderet
unum
Qjiemque poëtarum Ihnae labor et mora .
In r,ri poet.