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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 5) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28024#0224
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rimettere ìe îegioni , caso cbe neìla zuffa
avessero alquanto perduto di terreno ? Ella
non si maravigli , che io cavilli così im
poco sopra questi cento piedi . Si tratta
delìa mia causa , e quasi direi dell’onor
mio . Condotto da un'altra considerazione
mi sovviene aver io valutato lo spazio , che
pigliava di fondo l’esercito romano, a cir»
ca cinquecento piedi ; nè già io vorrei tro-
Varmi in contraddizione nè con un Cesare
nè con un Pallauio .

Troppo ini piace di secolui conyenire in
ogni cosa. Mi andò veramente al cuore
quello , che mi ricorda aver letto in quel
medesimo suo proemio : che niente impe-
discano P artiglieria e gli archibugì, che
uon si possano i moderni eserciti governa»
re coglì ordini antichi j che pur è la sen~
tenza del Segretario iìorentino , la quale
ella sa che io già presi ad illustrare . E
piacemi sentir dire così risolutamente al
Palladio, come ei fa : « e benchè molti di
questi nostri capitani principali dicano il
» contrario, tuttavia in ciò molto s’ingan-
55 nano . « Surne superbiam quœsitam meri
tis , dice Orazio : e prendi, direm noi ?
 
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