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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 5) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28024#0230
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S22 DlSCOIiSï

ri delle usate vie ; tantochè per lunghissi»
mo tenipo trovô tra î militari non pochi
increduli . Solevano i Russi marciare per
quelle gran pianure o sia deserti delia Tar-
taria con Γ esercito quadrato , gl’ impedi-
menti nel mezzo, i cavaiii sulle punte delF
esercito: e i Gosacchi e i Caimucchij i lo-
ro Ussari, si spandevano qua e là nel de-
serto a batter la campagna. Cosi Fesercito
camminava a guisa d.i ben munita fortezza
gnardata da ogni lato contro gli assalti dei
Tartari, che da ogni lato guizzayano per
quelle iramense pianure , sicuri anch’essi
nella prestezza de lor cavalli, e nella cer-
îezza deile lor frecce . Le fanterie russe
erano rese più ferme contro l’impeto de’
eavalii neinici dalle picche, e da’cayalli di
Frisia che portavano seco , con che farsi
in un subito uno steccato . Giulio Cesare
non ignorava certamente quell’ ordine di
marciare in quadro, praticato da Senofon-
te nella ceiebre sua ritirata, e praticato
dalFistesso Crassoj e lo avrebhe inventato
a un bisogno. Le sue fanterie erano eser-
citatissime in ogni maneggio di guerra, e
avvezze a sostener l’iinpeto dei cavallis del

che
 
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