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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0098
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tenere il sobor o senato, che livellato avea
la potenza dei czar a queì segno di auto-
rità, che hanno presentemente i re di Sve-
zia . Godevauo de’medesimi privilegj’, e
combattevano allo stes.so modo, che i gian-
nizzeri. Quando la Russia era in guerra,
a questo nerbo deila fanteria aggiungevasi,
come inTurchia, quelia gente, che allora
levava ciascuna provincia. E oltre i Calmuc-
chi e i Cosaccbi, la picciola nobiltà che
possecleva feudi, detti dieti boyarskie figliuo-
li de’boj’ardi, montava a eavaìlo, come fan-
no pure in Turchia i timariotti.

In sullo specchio di Costantinopoli rego-
larono altre volte i Piussi, così gli ordini
militari, come gli ecclesiastici. Sonosi ora
rivolti allo specchio clella Germania, don-
de imparò il Czar così bene a farsi capo
della religione, corae ad avere sempre in
piedi un esercito numeroso e ben discipli-
nato. Lasciò il Czar alla morte sua la ric-
ca eredità di due reggimenti di guardie,
cinquanta reggimenti di fanteria da campa-
gna, trenta di dragoni, sessantasette reggi-
menti detti di presidio, in tutto centono-
vanta mila uomini.

La
 
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