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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0154
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j46 Y i a g g

opportunissiraa quella città, la più ricca e
raercantile di tutto il regno , già la Messi-
na della Grecia . Incredibile è il traffico ,
che , oltre il grano il butirro eilsale, vi si
sa del caviaro, che di là si sparge per tut-
ta Europa, e sino nell’Indie . Glielo for-
niscono in grandissima copia gli sturioni,
ingrassati e nutriti nell’acque basse e quasi
dolci della Meotide . Un ottimo tenitore
ha la rada di Cafsa , ricovero dels armata
Turca dell’Eusino . Era altre volte questa
città l’antemurale di cristianità contro gli
Unni, che dalle viscere della Tartaria inon-
darono quella frontiera delsimperio greco .
Se ne impadronirono costoro ; e ad essi la
ritolsero i Genovesi, che nella decadenza
di Costantinopoli signoreggiavano con le h>
ro navi il mar nero . La tennero più di
due secoli, e vi restano ancora raonumen-
ti della lor signoria : sino a tanto che ra-
dicatosi il Turco in Europa ingojò ogni
cosa , che avea d’attorno, e quivi ha sein-
pre tenuto un forte presidio . Dalla impre-
sa di Caffa fu impedito il Lascy dal mise-
ro stato , a cui ridotto era il paese che per
arrivarci dovea passare , e singolarmente

dalla
 
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