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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0269
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WI 0 I T E R. A i. 261

race via. Non così ìieve impresa sarebba
all’incontro estirpar le massime de’Francé-
si ^ le quali è cosa incredibile, ma vera,
in quanto breve tempo messe abbiano ra-
dici tra noi. Di sopra il limitare di cote»
sta nuova scuola sta scritto : piacere senza.
pena. Assai ampia e spedita ha V entrata,
vaghezze iusinghiere dentro e d’ intorno :
non furono in vista più belli i palagi dì
Armida o di Alcina-, II perchè non mara-
yiglia, se cla tutte parti ogni gente vi ae-
corre, se della fruizione di somiglianti be«
ni si mostrano vogliosi, se a tal rete riman-
gon presi e legati. Ma ohimè ! qual ragio-
nevole concetto possono costoro formarsi
nella mente di piaceri senza mescolanza di
alcuna pena? S’egli è pur vero,, come è
verissimo, che niuna qualità non si cono-
sce, che per lo suo contrario, col quale
di necessità va sempre congiunta; come si
potrà egli mai conoscere ii piacere, che re-
ca la presenza dell’ oggetto amato, senza co-
noscere il dolore d’esserne privo? Anzi quan-
to più perfetto è Fobbietto, dice un gra-
vissimo autore,

Più senti il bene, e cosi la doglianza.

Pi 3 E pe-
 
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