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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0289
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i> I Giteha. 2,81

c’he mostrano di sentire, che nulFaltro go-

dono? che in vedersi crescer d’intorno la
schiera clegli adoratori, ecl amano soltanto
in altrui il proprio trionfo? Lasciale con la
ioro vanità; e sia certo, che bene le saprà
punire Amore, di cui offendon le ìeggi,
e usurpare intendono il clominio. Le vedrai
divenire la favola dellegenti, volendo non
più giovani pur ruzzare co'giovani; volen-
do pur fare di nuoveprede, senza avej più
reti nè amo. Le vedrai, come i vecchi ti-

ranni, avere in odio la cpriete, e atterrir

della soìitucìine.

Simiìe a quelìe donne havvi una gene-
razione di uomini, i quali ad ogni obbiet-
to cheveggano, fìngono esser presi d’arno-
re; ma in effetto nonsanno, che cosa amor
sia. Brillano tra gli uomini costoro; e ven-
gono alla mocla, csuale per una nuova fog-
gia di vestire, quale di arricciatura, quale
per un novello gergo, cli cui è il felice in-
ventore. Guardinsi le belle donne cla co-
storo: non credano altrimenti i capricci del-
la rnoda così despotici in terra, corne ìo
sono in cielo i clecreti clel destino, a cui
vanno soggetti gli stessi dei ; nè vogliano

ri-
 
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