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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0071
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D I V E R S I .

63

za e proprietà, che si trova nelle sue fab-
briche ; e Giulio Cesare eodem animo di-
xit, cjuo bellavit;.

L’accademia della Crusca , nonostante i
più gran contrasti e le più severe critiche
fatte ai Tasso , dovette porre finalmente
tra i citabili un poeta > che è tradotto in
ogni lingua forestiera in ogni dialetto d’
Italia, rin poeta letto e riletto e cantato
dalla moltitudine . Dicano presentem-ente
quanto sanno certi parolaj rigoristi gran
baccalari in Parnaso : andrà loro maLrado

7 O

nella nostra poesia a pa?’o de’ migliori il
Metastasio, benchè a cjuesti giorni egli non
parli il sermon prisco > benchè non si nu-
drisca dei sospiri del Petrarca . Le ariette
de’suoi drammi, non ch/altro , sono esem-
plari cla non si poter lodare abbastanza .
JNTon ebbe dinanzi a lui chi imitare in tal
genere ; nè verrà cosi facilmente dopo lui
chi possa imitarlo . Che nettezza , che fa-
cilità , che grazia > che pienezza di senti-
mento nella più parte di esse, che varietà I

Tbi
 
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