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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0101
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1) 1 V E R. S I. t)3

t>ro singolarmente, a cui si unis.ce con avi-
dità grandissima.

L’oltavo metallo, o sia I’oro bianco sco-
perto novellamente nell’Àmerica} servir po-
trebbe di simbolo alla. natura dell’uomo.
Dicono i chimici, non potersi fondere nè
sneno co’inezzi i più possenti. E' agro fra-
gile duro, non ci è trista qualità che non
•abbia. Mescolato con altri metalli con essi
facilmente s’incorpora, diviene fusile, acqui»
sta mille buone quaìità, sino a prendere
seinbianza di purissimo oro.

Le sperienze fisiche, che hanno durato
iI più di tempo, furono fatte dail’Ellero ©
dal Boerahave. L’ uno tenne per lo spazio
di quindici anni dentro aila macchina pneu-
inatica varie scodellc di latte di vino di san-
gue; l’altro per lo spazio di venti anni con-
tinui tenne alla prova del fuoco una quan-
tità di rnercurio. II risultato delle sperien
ze fu, che ii latte il vino e il sangue te-
nuti per quindici anni nel vuoto non si cor-
ruppero perniente, e che il mercurio tor-
mentato da un continovo fuoco cii venti
anni, non sosfri diminuzione alcuna sensi-
bile.

Mol-
 
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