ìy6 Lettere sòprà
re. E' colorito che meglio non si può : é
1* orizzonte della pittura passa giustamente
per l’occhio di chì sta a guardarla ritto in
piedi sul piano della chiesa; il che senza
dubbio contribuisce non poco aH’inganno4
La faccia del Santo è beila insieme e di-
vota. Appoggiato, come io le diceva, sul
parapetto del pulpito sta in atto d’argomen-
tare, tenendo il terzo dito della mano man-
ca tra i’indice e il pollice della destra : e
quasi si potrebbe dire di lui ciò che di Ari-
stotile dice il Bernio i
Ti fa con tanta grazia un argomento,
Che te lo senti andar per la persona
Sino al cervello, e rimanervi drento *
Di questo valentuomo ne ha dato in lu-
ce la vita non ha molto il signor Giambat-
tista Costa pittore ariminese, e uomo di
varia erudizione. Nacque in Castel santo
Arcangelo nel 1601. con grandissima atti-
tudine alla pittura. La coltivò in Bologna
sottò la disciplina diGuido, e la perfezio-
nò poi inA^enezia studiando sùlle opere di
Tiziano dei Tintoretto e diPaolo. Chiama-
to
re. E' colorito che meglio non si può : é
1* orizzonte della pittura passa giustamente
per l’occhio di chì sta a guardarla ritto in
piedi sul piano della chiesa; il che senza
dubbio contribuisce non poco aH’inganno4
La faccia del Santo è beila insieme e di-
vota. Appoggiato, come io le diceva, sul
parapetto del pulpito sta in atto d’argomen-
tare, tenendo il terzo dito della mano man-
ca tra i’indice e il pollice della destra : e
quasi si potrebbe dire di lui ciò che di Ari-
stotile dice il Bernio i
Ti fa con tanta grazia un argomento,
Che te lo senti andar per la persona
Sino al cervello, e rimanervi drento *
Di questo valentuomo ne ha dato in lu-
ce la vita non ha molto il signor Giambat-
tista Costa pittore ariminese, e uomo di
varia erudizione. Nacque in Castel santo
Arcangelo nel 1601. con grandissima atti-
tudine alla pittura. La coltivò in Bologna
sottò la disciplina diGuido, e la perfezio-
nò poi inA^enezia studiando sùlle opere di
Tiziano dei Tintoretto e diPaolo. Chiama-
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