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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0311
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l’ Architettura. Zoo
le fabbriche stanno in piedi, come ben sa~
pete, e si sostengono in virtù del peso, e
delia sezione delle pietre medesime, senza
che vi sia bisogno di frammetter raalte nel»
le frainmettiture , o altra cosa che sia. Non
era simile arte ignota ai Piomani, nè tam-
poco agli abitatori del Perù, del che dura-
no tuttavia in America le prove. I Goti,
a cagione della difsicoltà e bizzarria di quel-
la loro architettura, vi hanno posto gran-
dissimo studio : e nella fabbrica delFOsser-
vatosio di Parigi ne ha forse dato a’moder-
ni tempi Claudio Perrault il più nobile esein-
pio. Ora massimamente che la scienza mec-
canica, inercè gli ajuti della più sublime
geometria, è pervenuta a tanta sottigliezza,
potrannosi dilatar non poco i confìni di
quest’arte. Nè già questo sarebbe il solo
incremento, che dalla geometria ricevuto
avesse l’architettura. Yoi ben sapete, co~
me si è dimostrato che la catenaria è as-
sai più valente a reggere unpeso, che non
è il cerchio . E di una tal curva potriano
assai acconciatamente giovarsi gli architetti
in quegli archi o remenati, soliti farsi so-
pra gli architravi del diastilo, e su i soprac-

cigli
 
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