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Algarotti, Francesco; Algarotti, Francesco [Hrsg.]
Opere Del Conte Algarotti (Band 10) — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-10]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28030#0012
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4 Letteri

ISfec turpem senectam
Degere, nec cithara carentem ,

Di non minor piacere mi è stata la let*
tera vostra, cosi giovane e fresca aneh’es-
sa, come è il sonetto . Grandissiina ragio-
ne voi avete a passarvela allegramente col
Berni, e farvi intrattenere da quella tanta
sua piacevolezza, come facevano i più cul-
ti signori del cinquecento . Qual grazia non
ha egli veramente tutta sua propria ? Che
sapor nativo ! E che poeta non è egli, quan-
do esserlo si conveniva? II tutto condito
xon una naturalezza, e con una disinvoltu-
ra che non par suo fatto.

La poesia e come quella cosa,

Sapete, che bisogna star con lei,

Che si leva a sua posta, e rizza, e posa .

Chi potrebbe dir di meglio?

Un altra opinion, che non è buona,
Tien, che V Imperadore e 7 Prete Janni
Sien maggior del Torrazzo di Cremona,

Perchè
 
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