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Algarotti, Francesco; Algarotti, Francesco [Hrsg.]
Opere Del Conte Algarotti (Band 10) — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-10]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28030#0145
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V A R I E ë 1 Zj

eîierebbe in Toscana unPelisson, che una
cosi bella storia ha coinposto di una acca-
demia , clie tanto meno il meritava di quel-
la della Crusca : e se per avventura egli
mancasse, lo faria ben ella tosto sorgere ,
sig. Marchese, fatto arciconsolo .

Assai chiaramente si comprende da’loro
libri , come sino da’tempi di Cosimo I. ,
che fu per moki rispetti l’Augusto fioren-
tino, si avesse della lingua in Toscana una
cura grandissima; e come la si volesse, per
via singolarmente di belle traduzioni di clas-
sici autori, abbellire arricchire distendere.
Molto favore le diedero certamente di pol
gli altri loro principi di casa Medici, che
per le lettere ebbero sempre quello istinto ,
che ebbe la casa di Savoja per le arini.
Ma non saprei che mi dire : ora che è spen-
îa casa Medici, pare che tra’ Fiorentini gen-
tiluornini sia spenta eziandio la tenerezza ,
che altre volte mostravano per la toscana
lingua . Che stonatura sentir nelle loro boc-
che, non dirò le sue mane} e mia dana-
ri, e tali altre, di che rimprovera i con-
cittadini suoi il Bupmmattei ; ina il sentire
tuttavia a’giorni nostri dettaglio, regretto ,

de-
 
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