L E T T E R Ë
i84
AL SI G. CANONICO
GIO: ANDREA LAZZARINI
A P E S A R O .
Bologna 1. luglio 1762.
Dal L’erriditissimo sig. abate Passeri lume
di Pesaro e d’ltalia tutta, e da altre par-
ti. ancora sento quello, che più mi preme
di sentire : Che V. S. Illustrissima impieghi
P erudito e dotto suo pennello per me.
Le ne rendo le piu vive grazie, e mi par
mill’anni di vedere i bellissimi quadri, che
ne riusciranno. Tale espettazione nasce in
me dali’aver lette le sue opere , dall’aver
veduto i suoiquadri, dali’averla sentita ra-
gionare. Io mi ricorderò sempre col mag-
gior piacere del mondo delie brevi ore che
ho passato a Pesaro in sua compagnia. Ii
Genga il Barocci il Lazzarini mi vi con-
dussero. E tali ore saranno più che mai
scolpite nello animo mio , quando nella
mia stanza, e dinanzi agli occhi miei avrò
un cosi chiaro monumento del suo valore
quaie saranuo i beilissimi suoi quadri.
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AL SI G. CANONICO
GIO: ANDREA LAZZARINI
A P E S A R O .
Bologna 1. luglio 1762.
Dal L’erriditissimo sig. abate Passeri lume
di Pesaro e d’ltalia tutta, e da altre par-
ti. ancora sento quello, che più mi preme
di sentire : Che V. S. Illustrissima impieghi
P erudito e dotto suo pennello per me.
Le ne rendo le piu vive grazie, e mi par
mill’anni di vedere i bellissimi quadri, che
ne riusciranno. Tale espettazione nasce in
me dali’aver lette le sue opere , dall’aver
veduto i suoiquadri, dali’averla sentita ra-
gionare. Io mi ricorderò sempre col mag-
gior piacere del mondo delie brevi ore che
ho passato a Pesaro in sua compagnia. Ii
Genga il Barocci il Lazzarini mi vi con-
dussero. E tali ore saranno più che mai
scolpite nello animo mio , quando nella
mia stanza, e dinanzi agli occhi miei avrò
un cosi chiaro monumento del suo valore
quaie saranuo i beilissimi suoi quadri.