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Algarotti, Francesco; Algarotti, Francesco [Hrsg.]
Opere Del Conte Algarotti (Band 10) — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-10]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28030#0327
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Y A R I E . 3]g

resi belli e ehiari dalle sperienze, che al
parer dell’autore gli diraostrano .

Si esponga una carta bianca al lume del
sole, e si abbia nell’ombra un pezzo di
quel vetro, chè da noi dicesi girasole (i),
per cui detta carta si tragguardi. Se il ve-
tro è sottile, la carta par gialla; e rossa,
s’egli è grosso. La carta bianca illuminata
dal sole è il fondo chiaro, e il vetro gira-
sole neli’ombra è il mezzo oscuro, per cui
raggia esso fondo chiaro. Se il vetro è sot-
tile , come nel primo caso, dicesi esser pic-
ciola la forza del mezzo, onde nasce il co-
ìor giaìlo; dove se grosso è il vetro, come
egli è nel secondo caso, grande si è la for-
za del rnezzo, e ne nasce il color rosso.

Eccovi la pruova del priino canone . Ora
udite somigliante pruova del secondo.

La carta sia nera, e posta neirombra,
e il vetro al contrario, per cui la si guar-
da sia illuminato dal sole, che tanto è a
dire, quanto il fondo sia oscuro e il mez-
zo chiaro . Se la grossezza e la chiarezza
del vetro saran picciole, cioè picciola la

forza

(1) Vitruin astroite .
 
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