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Algarotti, Francesco; Algarotti, Francesco [Hrsg.]
Opere Del Conte Algarotti (Band 10) — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-10]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28030#0334
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'à 20 L E T T E R È

bra, e che è presso della carta bianca per-
cossa dal sole non fa altro che trasmette-
re i raggi gialli, che gli vengono dalla car-
ta medesima . Egli è manifesto altresi, cho
questi raggi trasmessi dal primo vetro giun-
gono al secondo, e sono parimente da es-
so trasmessi : ma questo secondo vetro, su
cui batte il sole, reflette in oltre, corae
vuole sua natura, i raggi azzurri ; ond’è che
all’occhio dello spettatore giungano mesco-
lati insieme de’raggi gialli e degli azzurri,
e ne abbia a nascere il color verde, che
è quel colore per appunto, che riesce dai-
la mescolanza del giallo e dell’azzurro . Ghe,
se poi i raggi trasmessi dal prirno vetro son
rossi ( come il sono, s’ egli è un po’più gros-
serello), questi raggi rossi, mescolati cogli
azzurri ressessi dal secondo vetro, dovrarï
produrre per appunto un color di vino.

E questo è quanto si aspetta all’uno de’
canoni. Ora veggiamo l’altro. Sia una car-
ta nera collocata nell’ombra, e fra quella
e l’occhio siano due pezzuoli di girasolej
il più vicino deila carta sia schiarato dal
sole, e il più lontano immerso nell’oinbra;
il che è giusto l’opposito dell’altra esperien-

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