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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 11): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-11]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28089#0294
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^86 L E T T E R. E

di ozio da poterini stare in casa quasi tuL
Te le sere, non però tanto me ne lascia
da potermi così di leggieri starmi in città
andando essa invilla. Non so perchè Ghe-
dini esso pure non venga ; ma forse egli
ha occupato le sere ; ed io sarò Famante
da campagna . Yoi sapete come il mondo
va, e che niuno può essere omnium hora-
ram. Infatti di tutta la mattina a me non
ne tocca nienté : io comincio a regnare all’
ora del pranzo, e tramonto insieme col so-
le. Yoi avete qui in poco quasi un’imma-
gine dello stato a cui son condotti i miei
dolci afsari, il quale sarehbe anche miglio-
re, se io curassi certe espressioni che ora-
mai più non desidererei, quand’anche le
credessi vere . Egli è però una gran pena
il sentirsi dir sempre ciò che non può cre-
dersi mai » Ma tornando al pxoposito, voi
vedete che essendo io in villa , le vostre
lettere per uno o due ordinarj non mi po-
tranno esser recate senza pericolo o di es-
ser lette da altri che da me, o di eadere
in sospetto quando non losiano, ed ancora
di essere aperte ; iì perehè pregovi, se avete
elie scrivermi intorno la cattedrà di Pado»

va
 
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